Passione binocoli

Posts written by ottaviano fera

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    CITAZIONE (alpini @ 9/1/2023, 09:11) 
    È un peccato che alcuni rivestimenti si deteriorino lasciando un aspetto smerigliato sul vetro. Nessuna quantità di pulizia ripristinerà la vista attraverso tale vetro; la lucidatura meccanica è necessaria per ripristinare una superficie chiara.
    Ho un 10x50 milli con questo problema sulla lente di campo di un oculare. Un paio di SRPI anche con prismi permanentemente nebbiosi.

    Ciao
    Alpini

    Non metto in dubbio che ogni binocolo costituisca un caso a sè e che in certi casi il deterioramento dovuto a funghi o ossidazione si sia protratto oltremodo nel tempo, magari pure in pessime condizioni di umidità, danneggiando anche la superficie del vetro.
    Ma in molti casi, direi la maggior parte, non è così e la visione di rivestimenti antiriflessi a "macchia di leopardo" non deve indurre a ritenere che il binocolo sia "da buttare".
    Ho recuperato vari binocoli, tra i quali due HUET Miralux 8x30 con rivestimento antiriflesso danneggiato da funghi ed ossidazione che, dopo adeguata pulizia, hanno restituito una immagine del tutto gradevole e immune da difetti, per quanto, probabilmente, non del tutto pari a quella originaria.
    Uno dei due Miralux di cui sopra è attualmente in possesso dell'amico Carlo Rossi che sembra avere apprezzato positivamente la qualità della visione.
    Non si può neppure escludere che a volte la visione annebbiata sia dovuta a errore umano (tentativi maldestri smeriglianti) o a difetti di produzione. Proprio recentemente mi è capitato un Goertz Fago 3,1/3x15 con la superficie interna di una lente oculare lucidata solo parzialmente e conseguente visione annebbiatissima. Molti anni fa mi era capitato un obiettivo fotografico Pentacon 29mm con una lente "craterizzata" minutamente su una superficie con la conseguenza di foto oltremodo "flou".
    Quindi, a parte i casi estremi, ritengo che l'aspetto, certamente non esaltante, di rivestimenti antiriflesso più o meno deteriorati, non debba indurre a ritenere irrecuperabile un binocolo che può ancora offrire una visione valida ed appagante.
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    Veramente un bel vedere! Complimenti ai possessori.... :b:
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    Osservando le foto dei due obiettivi di Ferdinando mi sembra che l'obiettivo di sinistra abbia delle piccole zone probabilmente attaccate da funghi, (ramificazioni simili e simmetriche) mentre l'obiettivo di destra sia stato oggetto di un tentativo di asportare il trattamento antiriflesso.
    Tentativo che inoltre ha rigato e danneggiato la superficie della lente interna, causando la visione offuscata lamentata da Ferdinando.
    Se si considera che il trattamento antiriflesso serve a limitare le perdite di luminosità nei passaggi vetro/aria e viceversa, è evidente che la modesta superficie di trattamento "divorata" dai funghi nell'obiettivo di sinistra incide in misura impercettibile nella resa ottica.
    Ciò sarebbe valso anche per l'obiettivo di destra, danneggiato invece dal tentativo di asportare il trattamento/rivestimento antiriflesso.
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    Hi John, from the photographic image it seems to me that it is oxidation of the anti-reflection treatment rather than mushrooms. In such cases, cleaning with glass cleaners has always given me good results.
    meanwhile the patina of dirt is removed, then what remains of the anti-reflection treatment does not affect much on the optical performance which depends on the lenses, their polishing and cleaning.
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    Concordo in toto con quanto scritto da Pierino riguardo ai filtri polarizzati sui binocoli e ripropongo una mia esperienza al riguardo, nell'osservazione del "raggio verde/blu al tramonto del Sole" .
    Preciso inoltre che i filtri polarizzati da me impiegati sul Canon 10x42 i.s. L WP e sul Miyauchi Binon (Feron) 7x40 W, marchiati Polaroid, sono risultati otticamente privi di alcuna distorsione, regolabili con rotazione, e di costo nettamente inferiore a quelli indicati come (specifici?) per binocoli.

    https://binocoli.forumfree.it/?t=78395355
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    Già qualche anno fa ero rimasto sorpreso dalle caratteristiche ottiche di un piccolo binocolo francese, il 3x13 SRPI del quale scrissi su Passione Binocoli
    https://binocoli.forumfree.it/?t=72004180
    Successivamente l'amico Carlo Rossi, fine collezionista e conoscitore di ottiche binoculari, mi ha aperto un mondo, che non conoscevo, di tale taglia binoculare (3x13 e paraggi) commercializzati dalle più importanti case produttrici tra il 1900 e il 1950 circa, Zeiss, Goerz, Oigee, Leitz ed altri, tutti piccolisimi e leggerissimi che stanno nel palmo di una mano.
    Tra i 3x13 di Carlo mi impressionò particolarmente il Goerz Fago 3x13 (a volte 3,1/3 o 3, ½) per il campo apparente piuttosto ampio, il confort osservativo e il contrasto, ottimo per un binocolo privo di trattamento antiriflesso.
    Fago_Trieder_1920_0
    Successivamente acquistai anche un Leitz Binar 3x13,5 che era stato prodotto negli anni 50, ingolosito anche dalla presenza del trattamento antiriflesso e infatti presentava una visione molto luminosa e contrastata ma con un campo apparente inferiore a quello del Fago. Così, visto che gli oculari erano fisicamente anche se non otticamente uguali a quelli del Goertz Fago, li scambiai notando un complessivo miglioramento della performance ottica soprattutto nella estensione della nitidezza verso il bordo e del campo apparente di circa 42 gradi (240 metri a 1000 m. praticamente un supergrandangolo così come lo Zeiss Teleater 3x, privo però di antiriflesso (dati catalogo Zeiss). Alla fine il Leitz Binar (Faghizzato) è diventato il mio assiduo compagno preferito, piccolissimo, leggerissimo e, direi, performantissimo, da portare in tasca.
    Leitz_Binar_con_oculari_Fago
    Binar_1950
    Fago_1902
    Ma non era finita, perchè l'amico Carlo mi segnalò che era in vendita un Goerz Fago appartenente ad una serie precedente, che potremmo definire la seconda (vedi foto Goerz Fago evolution), cioè alla stessa serie del suo bellissimo esemplare in pelle istoriata illustrato in questa discussione. Acquistai il mio esemplare con rivestimento del tutto normale e dopo averlo ripristinato meccanicamente e aver pulito otticamente tutti i suoi elementi, restando stupito e affascinato dalla fine micromeccanica di altri tempi, incominciai a notare che questo Fago del 1902, aveva soltanto un campo apparente più piccolo del suo successore ma l'ottica era di tutto rispetto con un eccellente microdettaglio e un contrasto delle immagini pari a quello del Binar con trattamento antiriflesso e superiore a quello di tutti gli altri piccoli binocoli citati. Ciò è ancor più sorprendente se si considera che i piccoli prismi, di ottima fattura e con i lati rigorosamente verniciati di nero, non sembrano essere in BaK4 ad alto indice di rifrazione ma in BK7, a giudicare dalla parziale vignettatura quadrangolare che caratterizza la pupilla d'uscita.
    A suo tempo, allorchè l'amico Carlo presentò nel forum il suo magnifico esemplare, nella successiva discussione ebbi modo di dichiararmi in disaccordo con quanto riferito da “historicacollectibles” che, riguardo ai binocoli Goertz Trieder ai quali appartiene il Fago, scrisse: <comunque sono binocoli i quali non forniscono all'osservatore un'immagine nitida, chiara e “ideale” >. Posssedevo infatti un Goerz Trieder 6x21 che avevo ripristinato e che era perfetto nella meccanica e nell'ottica assolutamente nitida e chiara, cosa del tutto normale perchè i Goerz Trieder erano canonici binocoli a prismi di Porro del I tipo, di ottima qualità. Mi sfugge inoltre il significato di immagine “ideale”. La mia convinzione si è poi ulteriormente rafforzata di fronte a questo Goerz Fago Trieder 3x del 1902 (120 anni !) che mi ha veramente stupito per le immagini che fornisce e delle quali allego un esempio fotografico, direi eloquente, comunque inferiore a quanto si vede in visione binoculare diretta.
    Pino_Fago_902
    Fago_Trieder_1902
    Fago_Trieder_1902_bFago_Trieder902_a_2

    prisma_Fago
    Goerz_Fago_evolutionGoerz_logo_variation_0


    Qualcuno potrebbe dire che 3x sono pochi. In realtà, già in campo militare binocoli da 3x erano stati normalmente impiegati ma inoltre se i 3x sono di alta qualità ottica mostrano all'incirca tanti dettagli quanti ne mostrano binocoli di maggiore ingrandimento. Inoltre un binocolo da 3x o 4x è naturalmente stabilizzato perchè soffre pochissimo il tremolio delle mani e quindi i dettagli anche minuti si percepiscono nitidamente. Non a caso infatti, è stato recentemente commercializzato il Pentax 4x20, (che posseggo) che oltre ad avere particolari caratteristiche quali la possibilità di sdoppiarlo in due monoculari con un clik e di ricomporlo con altro clik senza perdere la collimazione, nonchè di poterlo trasformare in un cannocchiale da 16x, è un binocolo di grande nitidezza, luminosità e confort osservativo data l'estrazione pupillare di oltre 20mm. Apprezzare i vantaggi dei binocoli di pochi ingrandimenti, ma di qualità e buona luminosità, con pupille di uscita che vanno dai 4mm ai 6mm di diametro, è solo questione di abitudine.
    Ringrazio l'amico Carlo Rossi per avere arricchito fruttuosamente le mie conoscenze “microbinoculari” e per il prezioso materiale di foto e dati che è in grado di fornire, quali, in questo post, le foto “Goerz Fago evolution” e Goerz logo variation” estrapolate dal magnifico lavoro:

    The Zeiss Teleater
    (And Relatives)
    Jack Kelly - Binocular History Society - Jena, Germany - October 9-10, 2011
    Zeiss_Teleater_3x_0

    Edited by ottaviano fera - 16/9/2022, 14:32
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    Ciao Luigi e Ciao Paolo. Purtroppo i binocoli stabilizzati Canon non sono facili da smontare nè da rimontare e non so se l'Assistenza tecnica effettua operazioni di pulizia in quanto credo che sia più propensa, come altre Assistenze tecniche, a sostituire le parti incriminate, il tutto non a basso costo.
    A quanto pare l'unica superficie dei prismi non accessibile sembrerebbe quella sporca ma non è detto che sia proprio così. Se osservando gli obiettivi con una piccola pila a led posta dietro gli oculari si vede una superficie nettamente opaca la situazione è negativa, se invece si notano numerose e piccole spuntinature uniformi, la visione può essere ancora soddisfacente. Comunque si può sempre chiedere un preventivo e valutare.
    Per quanto riguarda le superfici appiccicose, causate non da gomma difettosa, ma da un trattamento credo di vernice vellutata che poi si decompone e che non veniva usata nelle prime serie, l'unico rimedio che ho trovato praticabile con relativamente poca perdita di tempo, è passare, esclusivamente sulle superfici "ammalate", il Super Attak con il pennellino nella confezione Easy Brush. L'Attak crea una pellicola che, una volta asciugata (meglio aspettare alcune ore), isola la vernice appicicosa sottostante, il cui processo di decomposizione non viene alimentato più dal sudore acido delle dita.
    Precauzionalmente bisogna prima coprire obbligatoriamente obiettivi ed oculari e poi applicare l'attak all'aperto o in ambiente aerato e per brevi periodi intervallati in modo da non inalare componenti nocivi che possono anche causare bruciore agli occhi. L'estetica del trattamento lascia un po' a desiderare però la funzionalità viene ripristinata.
    Per quanto riguarda l'esperienza di Paolo con binocoli 8x40 da 8 gradi reali, confermo le sue impressioni positive avendo effettuato esaltanti osservazioni con lo SGO HUET 8x40 da ben 11 gradi reali (Marina Militare Francese anni 50), però sotto il cielo buio del Parco Naturale del Rufeno.
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    Tra i binocoli in tuo possesso il migliore per osservare il cielo è senz'altro il Canon 12x36. Ciò non solo per la stabilizzazione ma soprattutto per il buon ingrandimento e per l'elevato livello dell'ottica che comprende anche un doppietto spianatore di campo in grado di fornire stelle puntiformi
    fino ai bordi estremi.
    Poiché a causa del tuo astigmatismo devi necessariamente indossare gli occhiali, per vedere tutto il campo visuale devi risvoltare i bordi di gomma siliconica dei paraoculari in basso, verso gli obiettivi. In tal modo le lenti degli occhiali, e gli occhi stessi, saranno più vicini alle lenti oculari e riuscirai a vedere tutto o quasi il campo visuale.
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    Ciao Ghiannis, se il problema riguarda un solo oculare, potresti chiedere alla Assistenza Canon il costo del ricambio e, se accettabile, ordinarlo e sostituirlo. Ovviamente il costo credo sarebbe diverso tra quello di sinistra, fisso, e quello di destra, con correzione diottrica.
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    La maggior parte dei binocoli moderni mi sembra costruita, anche per motivi economici, in modo tale che soltanto l'assistenza della casa può smontarli ed esclusivamente per sostituire le parti che manifestano dei problemi.
    Per quanto mi risulta non è prevista la semplice pulizia di una lente o di un prisma ma soltanto la sostituzione, se è disponibile il ricambio. Per il Canon 12x36 i.s.II. (prima serie), è possibile, svitando tre vitine del gruppo oculari/prismi, separare la parte che contiene l'oculare da quella che contiene il gruppo prismatico Porro II. In tal modo è possibile accedere ad una superficie della lente di campo dell'oculare e , se si è fortunati perché era quella sporca, pulirla. Si può accedere anche, in misura maggiore o minore, ad alcune superfici dei prismi e, se sono sporche, pulirle.

    Edited by ottaviano fera - 13/5/2022, 20:11
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    "chi ama costruire da se i propri accessori può trovare soluzioni del tutto ragionevoli ad un costo praticamente nullo."

    Verissimo!
    Basta essere Pierino Delvo...
    Chapeau, Pierino...
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    Pierino, optime magister,... :b:
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    Ciao John, complimenti per il tuo Hensoldt Dialyt. Lo splendido risultato documentato dalle tue foto non mi meraviglia perché Hensoldt costruiva con standard di precisione elevatissimi come altri costruttori del passato tipo Goerz, Oigee etc. Poiché la correzione di fase serve a correggere (parzialmente a mio parere) la "imprecisione costruttiva" dell'angolo di 90 gradi del tetto, l'elevata precisione dei prismi a tetto lavorati da Hensoldt produceva risultati eccellenti. Aggiungo che a mio parere una correzione di fase per essere veramente efficace dovrebbe essere calibrata sull'errore di ogni singolo prisma a tetto, cosa impossibile nella produzione di serie. Perciò ho definito la correzione di fase "parziale", nel senso che (sempre a mio parere) per motivi pratici ad essa viene dato un valore medio applicato a tutti i prismi. In conclusione un prisma a tetto senza correzione di fase ma precisissimo potrebbe (ipoteticamente o anche no) essere più performante di un prisma a tetto con una correzione di fase non adeguata.
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    Pierino, tecnico sopraffino... :b:
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    Ottimo risultato, a quanto pare. Sembra che il WD40, che anche io uso, sia una specie di panacea.
    Risultati analoghi, sui binocoli gommati, li ho sempre ottenuti con il silicone spray spruzzato su di un panno. Il WD40 lo avrei ritenuto troppo "oleoso" per il successivo uso con le mani, ma forse non lo è perché viene assorbito dalla gomma, più o meno come il silicone.
    Un altro motivo per ringraziare Carlo.
458 replies since 21/10/2014
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