ZEISS EDF 7x40 NVA / R - radioactive

Uno dei pezzi più feroci realizzati in questo ambito strumentale. Difatti, a mio parere, l'ultimo BLC.

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  1. Marco Ghirardi
     
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    Aggiungo qualche ulteriore dettaglio.


    Comunque, l'EDF, a mio parere è e rimane l'ultimo Zeiss BLC. Ovvero non "semplicemente" un binocolo militare, ma un binocolo da guerra vera.
    In tutto ci conferma questa esasperazione nella progettazione dove nulla, ma proprio nulla, è stato lasciato al caso.
    Alcune altre finezze...:
    -una EP di 20mm tondi, non è stata progettata per il portatore di occhiali, bensì per l'utilizzo del binocolo indossando la maschera anti-gas (e ciò oggi permette anche al portatore di occhiali di inquadrare l'intero campo).
    - la regolazione dottrica permessa dagli oculari va da -7 a + 7 (dicesi sette, o per meglio dire, 14 diottrie di range). Le tacche di zero sono a rilievo, e non al solito incise, e in origine dotate di una pennellata di trizio (un puntino sulla testa) in modo da poter essere manovrate con precisione anche nel buio totale.
    -le gomme paraluce agli oculari presentano una caratteristica forma a soffietto, proprio per ammortizzare naturalmente e facilmente l'ottica al contatto della maschera (come anche del volto, e sono molto comode, adattandosi perfettamente alla forma del viso). La stessa forma circolare del piattello di uscita permette un grip ideale sulla superficie trasparente della maschera, e una perfetta adattabilità automatica nella posizione in appoggio.
    - Altro dettaglio, che dettaglio non è, lo schema ottico è progettato per non soffrire particolarmente in prestazione nell'utilizzo attraverso elementi esterni allo schema (appunto il vetro, o altro, della maschera. La riprova ce l'ho quando uso l'EDF attrverso i vetri della finestra per guardare in giardino. Se lo faccio usando un binocolo civile, risulta evidente un'immagine fantasma, mentre con l'EDF difatti nulla si nota).
    - le gomme oculari poi presentano cadauna anche una coppia di micro-fori (diametro di circa 0,7 mm) posizionati a 180°. Questo permette l'uscita dell'aria calda fronte lente oculare che, se intrappolata tra occhio e lente, potrebbe produrre a bassa temperatura un possibile appannamento della superficie.
    -persino la cinghia è un capolavoro di ergonomia ed efficienza, oltrechè resistentissima (potrebbe sostenere il peso di un uomo e anche più, molto di più). Il piattello copriobiettivi, che si inserisce (o per meglio dire, si incastra sopra gli stessi) volutamente possiede un'apertura a "strappo", quindi quando lo si vuole realmente. Non c'è modo che si apra involontariamente, visto che presenta dei sottosquadri con i piattelli in gomma degli oculari.
    A binonocolo aperto, portando in posizione da osservazione l'ottica, esso "cade" all'indietro e in basso, lasciando scoperti gli oculari. Riportando il binocolo al petto, esso ritorna in semi-chiusura (manca, volutamente, solo il blocco sugli oculari) proteggendo gli stessi da possibili imbrattamenti vari. Il tutto è permesso da un particolare "giro" della cinghia (che possiede inoltre elementi metallici a sega, con funzione di sicurezza anti-sfilamento).
    -il rivestimento in gomma è velocissimo da sostituire, difatti i componenti sono solo "calzati" sugli scafi. I due rivestimenti dei tubi sono bloccati con graffe metalliche a scatto.
    I tappi copriobiettivi sono quanto di meglio e più stagno abbia mai visto per....coprire un obiettivo (quelli dei binocoli civili sembrano al confronto dei giocattoli, anche i top di gamma)
    - e per finire questa microcarrellata di dettagli (ma ce ne sarebbero pure altre, in merito a finezze varie), prossimamente farò le foto anche alla sua custodia da campo. Difatti una tasca in materiale resistentissimo e cerato, chiaramente impermeabile, o per meglio dire, antifango, con gli scomparti appositi per i suoi filtri (si perchè ha pure i fitri ma non gialli, bensì grigi, per aumentare contrasto e per visione in controluce o su ambienti iperluminosi - neve) e gli elementi di gestione del pezzo, ad esempio un set di ricambio della gommatura, casomai fondesse al contatto fiamma).

    Insomma, un binocolo diverso da tutti gli altri e, aggiungo, progettato con l'intenzione reale di "fare male", di vincere a tutti i costi, in un conflitto, che probabilmente sarebbe stato l'ultimo del genere umano. E pensare che avrebbero guardato proprio noi...con questi strumenti, per eliminarci. Per fortuna la Storia "ha piegato" in modo diverso.
    marco
     
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37 replies since 30/10/2014, 10:00   6114 views
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