Passione binocoli

Posts written by Marco Ghirardi

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    Bel pezzo. Concordo con Alessio.

    Come periodo di produzione appartiene alla Quinta serie Dialyt (1956-62/63). L'ultima prodotta.

    Copio da mio precedente post, visibile in pagina 4 del thread, ove si presenta l'elenco delle varie serie.

    " Quinta serie Dialyt (1956-62/63)

    1. Asole della cinghie in basso, sempre sui tubi prisma.
    2. Braccetti di movimento degli oculari sempre scaricati inferiormente.
    3. Matricola viene ora posta sopra il braccetto SX, lato obiettivi.
    4. Rivestimento è in vulcanite.
    5. La custodia cambia. E' in versione cuoio rigido con bordatura metallica.
    6. La stampigliatura del "Made in Germany" è sempre sul piattello, ma in questa serie lasciata in nero, non verniciata.
    7. Ponte di tenuta tubi prismi di tipo lungo, fino alla tangenza degli innesti dei tubi obiettivi.
    10. Presenza di trattamento A.R. "E" sul totale degli elementi costituenti il treno ottico.
    <b>Non compaio i nomi caratteristici, Sport, Marine, ecc. sostituiti anche qui solo dalla potenza, 8x30, 7x50, sovrastati dalla parola Dialyt.
    Posizione sempre sul braccetto di DX."
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    Ciao, ad oggi nessuno.
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    Ieri sera per togliermi il dubbio ho chiesto ad un mio caro amico di pesare il suo MK41 ed il responso della bilancia elettronica è stato di soli 1669g. compreso la cinghietta originale, quindi è corretto il dato riportato di Codarossa.
    A questo punto ritengo che quel peso di 2,5kg che ricordavo sia di qualche altro strumento "portatile" provato fra i molti in passato ma oggettivamente non ricordo più quale esso fosse (forse un BLC 8x60).
    Probabilmente saranno state le dimensioni del B&L, realmente fuori scala rispetto ad un classico 7x50, che mi hanno portato in errore.
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    Uno dei pochi pezzi residui che mi piacerebbe davvero possedere.

    Strumento di vera altissima classe. L'immagine postata vale fiumi di parole. Meraviglioso.

    Su alcuni dettagli di timbrica, punto di bianco, compostezza in genere mi ricorda molto il mio Nacht 7X56 che, seppur non potendo competere con il Nikon per il campo perfettamente piano (anche se è uno dei più piani che abbia mai visto pur in assenza elementi ottici a progetto finalizzati a tale prestazione) su un dettaglio lo surclassa senza appello:
    Il tedesco pesa meno della metà del giapponese pur avendo una lente obiettiva 56mm contro 50mm.
    (Potere dell'Elektron)

    p.s. Ottaviano, non ci badare troppo, è tutta invidia (sana). Bravo, bell'acquisto, a tuo standard, coerente e perfetto con i pezzi della tua Selezione.

    Di seguito comunque per curiosità un'immagine ripresa "alla modalità Fera" da Ottaviano stesso attraverso il mio pezzo (modalità di scatto talmente bella cui andrebbero ascritti i diritti d'autore).

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    Edited by Marco Ghirardi - 30/11/2019, 20:58
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    Giusto per comprendere le reali dimensioni dell'SRPI 10X60, letteralmente rubo dal sito di Historica (a cui chiedo venia e di comprendere) una singola immagine che permette a tutti di ben valutare le dimensioni dello strumento francese.

    www.historicacollectibles.com/it/bi...-nationale-1954


    12026-7
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    Dato che lo strumento è stato recentemente citato nel thread dell'Astropan, riporto qui una personale convinzione, che può anche rivelarsi non corretta, sull'utilizzo specifico delle versioni C e D, a tre obiettivi, del 10X60.

    Mi scuso anticipatamente della basicità del disegno da me composto, ma è solo per rendere l'idea di quello che ritengo sia stata l'idea di progetto e di come questi strumenti venissero realmente utilizzati sul ponte di una nave militare.

    Schema

    La presenza del terzo obiettivo, identico a quelli frontali e posto sul lato, lato differente a seconda della versione, mi lascia presupporre una posizione diversa e ovviamente opposta della relativa versione e soprattutto la presenza di due punti di osservazione che lavoravano in coppia.

    Ora, con la presenza di due postazioni di osservazione fronte prua, la coppia di osservatori poteva coprire un'area totale di circa 270° in normale "controllo fisso" della linea di orizzonte (180° a strumento) su ciò che era avvistabile in navigazione (e ovviamente anche molto di più ruotando anche di poco gli strumenti su i relativi supporti.

    A mio parere l'osservatore in modilità di controllo usava normalmente il canale dritto ed il laterale.

    Qualora l'osservatore avesse notato sulla linea di orizzonte un oggetto, per capire dove effettivamente esso fosse rispetto alla sua posizione, gli bastava anche chiudere un occhio, o semplicemente azionare la leva di esclusione dell'obiettivo laterale.
    Se ad esempio, nel caso dell'osservatore D, per sua comodità egli chiudeva abitualmente il destro e l'oggetto scompariva (o tale effetto si verificava escludendo l'obiettivo laterale), ciò significava che tale oggetto si trovava sul suo lato destro, viceversa, se non scompariva, l'oggetto si trovava necessariamente difronte a lui.
    Tale oggetto chiaramente, se a dx della nave, non era visibile in normale controllo di orizzonte dall'osservatore C, che osservava dritto e a sinistra della prua della nave.

    Individuato l'oggetto, veniva quindi escluso l'obiettivo laterale a mezzo della apposita leva, e l'osservatore andava in modalità classica di osservazione, utilizzando la coppia di obiettivi frontali per osservare con totale efficacia e perfetto campo sovrapposto.

    Come curiosità, oggettivamente non riesco ad immaginare un'immagine sovrapposta di due campi totalmente diversi, ma in questo caso ritengo che nell'idea dei progettisti, ciò che era da loro ritenuto realmente necessario fosse esclusivamente il permettere all'osservatore il controllo costante, e per un arco di circa 180°, della sola linea di orizzonte, e ciò senza nemmeno ruotare lo strumento.

    SRPI 10x60 D

    10x60ddd

    SRPI 10X60 C

    10x60c_0

    10x60dd

    Edited by Marco Ghirardi - 2/12/2019, 17:12
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    Ciao Codarossa, concordo appieno con te.

    - Testo cancellato -

    L'SRPI 10X60 citato, pesa invece ben 12 kg (in versione A,B, in versioni C, D, il peso è ovviamente maggiore).

    Edited by Marco Ghirardi - 2/12/2019, 06:36
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    Esatto, ma con i soli due classici obiettivi frontali, e non 3 come nelle versioni C (terzo su canale SX) e D (terzo su canale DX).
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    Ciao Codarossa, ti ringrazio della segnalazione.
    Conosco molto bene questo SRPI essendo il mio binocolo da "sogno nel cassetto". Ne esistono ben quattro versioni, se non sono in errore, siglate A,B,C,D con caratteristiche tecniche di progetto differenti.
    Incidentalmente ricordo essere forse l'unico binocolo con (anche) tre lenti obiettive.
    L'ho volutamente escluso dato che nel caso del 10X60 francese si entra nell'ambito dei piazzati e non dei portatitili, ambito che annovera moltissimi ultra-grandangolari.

    Qualche veloce immagine dello strumento citato da Codarossa, in questo caso in versione D.
    Come nota di colore, il diametro delle sue lenti oculari supera i 40mm.

    10x60

    10x60d4

    d10x60
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    Ciao a tutti.
    Fonti certe mi hanno informato su un gran arrivo dalle nostre parti dell'esemplare numero 4.
    Vedremo se il nuovo (abilissimo e fortunatissimo) proprietario si paleserà. Intanto sinceri complimenti. Bravissimo.

    Fov_10X_0
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    Lo Skipper postato da Ettorino risulta effettivamente l'ultimo Dialyt IF prodotto.
    Lo provai tempo fa. Seppur molto inciso al centro, al mio occhio fu però una mezza delusione soprattutto a causa di una effettiva fruibilità del cerchio di visione molto ridotto. Al bordo sfuocava moltissimo e l'esemplare era assolutamente in condizioni pari al nuovo.
    In questa immagine, ripresa attraverso lo strumento citato, si nota molto bene l'effetto.
    Il binocolo è raro ma si trova. A mio gusto non scambierei il tuo Hensoldt 7X50 con lo Zeiss. Il Dialyt Vero da molto di più in visione.

    jpg
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    Ciao a tutti.
    Sono ormai diversi mesi che uso con altissima frequenza il Nacht 7x56.
    Grazie al superbo lavoro di Fera posso apprezzarne appieno la prestazione.
    Consiglio vivamente a tutti gli appassionati di Ottica classica di dotarsi di un Dialyt.
    Ottiche davvero di altissimo livello, leggere, altamente prestazionali sulla qualità dei "vetri" e di conformazione progettuale.
    Grazie Ottaviano!

    hensoldt-wetzlar-carl-zeiss-8x56_360_e94d381aa8be97e431de652712138trattatoe49_0
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    Ciao Daniele.

    Per provare ad aiutarti dovresti caricare delle foto ingrandite dei piattelli in modo da leggere bene scritte e "grafica".
    Inoltre, mi sembra di aver letto che saresti alla ricerca di un 8x30 da prestazione.
    Ti consiglio uno di questi, da scegliere in base a tuo gusto e necessità.

    https://binocoli.forumfree.it/?t=69866880

    p.s. Leggendo la tua presentazione, questo forum è una miniera di informazioni in ambito di ottica Classica, un vero riferimento, anche in ambito internazionale.
    Di vintage/paccottiglia qui c'è ben poco.
    Infine: Attenzione: usare/leggere con moderazione pena grossi e semi-incontrollabili spese/investimenti in ambito strumentale.
    Qui ci sono persone che di binocoli ne anno da decine a vere centinaia, a testa.
    Quindi, uomo avvertito... e benvenuto fra noi.

    SRPI_8X30_M_G__bassa
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    Inserisco qualche immagine di un mio Miralux 8x30.
    Nelle immagini, soprattutto quella lato obiettivi, immagini reali, senza alcuna modifica di miglioramento, i particolari riflessi fluorescenti blu verdi fanno ritenere verosimile anche l'utilizzo di una certa quantità di fluorite naturale nell'impasto ottico.
    L'ottica presenta un bassissimo cromatismo all'estremo bordo ma assolutamente assente in asse.

    P_20170317_105132_1

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    P_20170317_105209_0
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    Sportalux VS Sportlux

    Devo meglio precisare quanto da me asserito tempo fa.
    In testa thread Megalodonte mi segnava l'assenza di un paio di modelli in desinenza Lux. Per la velocità però al tempo non mi accorsi che mi indicava due modelli, lo Sportalux e lo Sportlux.
    Vedendo la parola Sport davanti al finale Lux, velocemente li declassavo a "finti" Lux perchè avevo al tempo presente lo Sportlux 8X32 a cassa Tiranty. Nel proseguire Giovanni però scriveva che stava smontando uno Sportalux e asseriva nell'occasione di aver trovato una meccanica confrontabile in termini di qualità costruttiva quasi pari a quella dei classici "francesini".

    Oggi, rileggendo con più calma, mi accorgo che aveva ragione. Gli stumenti infatti sono molto diversi, costruttivamente parlando, nonostante la decisa somiglianza del nome.

    Lo Sportalux 8X24 appartiene appieno alla serie alta dei veri Lux, ed è infatti citato in lista (periodo Anni Cinquanta).
    Questo strumento nella gamma Huet molto probabilmente sostituisce il precedente Minolux 8x24 verso la metà degli anni Cinquanta, ottica di pari formato postata sopra. Ciò emerge dalle grafiche, più "antiche" presenti su i piattelli copri prisma del Minolux rispetto allo Sportalux.

    Binoculars-jumelles-french-HUET-8x24-SPORTALUX-very-rare

    Lo Sportlux 8x32 invece NON appartiene alla serie top dei veri LUX e la sua produzione, su cassa di tipo Tiranty, è successiva, direi anni Sessanta).

    sportlux_8x32

    Quindi, svelato l'arcano. Sportalux e Sportlux. Una A che fa la differenza, molta differenza.
    Sarebbe bello da parte di Megalodonte che postasse una o più foto del suo Sportalux 8x24, ottica molto rara ed infrequente, di cui ho trovato solo l'immagine che ho messo in questo post.

    Edited by Marco Ghirardi - 24/9/2019, 07:02
895 replies since 24/10/2014
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