HUET 8X30 Mirapan200

Note sul Binocolo che ancora oggi, fra gli 8x30 a Porro 1, detiene il record di campo inquadrato.

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    Apriamo la sezione con uno dei vertici della Storia dell'Arte binoculare: L'Huet Mirapan200, detto anche familiarmente "L'introuvable!"

    Per sommi capi, e con decisa brevità, in premessa vanno tenuti in considerazione alcuni fatti.
    Il Mirapan200, per la specificità ed anche unicità del progetto, lo richiede.

    Il contesto storico

    Alla fine del secondo conflitto mondiale, la Francia, al contrario di tutti gli altri paesi europei, rimase in stato di guerra pressoché costante fino al 1962 (Trattato di Eviàn). Molti ormai tendono a dimenticare tale aspetto. Prima fu impegnata con la Guerra di Indocina e poi con quella d’Algeria. Il permanere di condizioni con conflitti militari reali favorirono ovviamente, per quello che qui ci interessa, lo sviluppo di progetti e prodotti ottici di reale utilizzo sui teatri di guerra. Mentre in Germania e nel resto d’Europa si ricostruiva l’impianto industriale e i danni di guerra, in Francia, oltre alle ricostruzioni, si costruivano ottiche non tanto per il mercato civile ma anche e soprattutto perché necessarie militarmente. In questo periodo infatti fioriscono una serie di progetti/prodotti poi diventati celebri in ambito collezionistico: dai classici 8x30 (i “francesini” della Legione Straniera a marchio Huet/BBT/S.r.p.i., alla continuativa produzione di pezzi anche Porro 2 (famosi i 7x50 e 10x50 della Marine Nationale) a pezzi dedicati al Ministero dell’Aria (il 12X50 Porro 2), a binocoli per la Marina Aeronavale e sommergibilistica (lo S.G.O. 8x40) e un infinità di altri che per brevità qui non cito. La produzione di questi pezzi era necessaria e vitale allo sforzo bellico francese, come lo fu prima anche per tutti gli altri europei per la WWII. In pratica, negli anni Cinquanta vi era un solo paese davvero leader nella produzione di ottiche di qualità altissima in Europa, come appunto l’ottica militare richiede, e questo era la Francia, non la Germania. In questo periodo, a mio parere, l’unica realtà che si distingueva a livello mondiale per la qualità altissima delle produzioni perfettamente affiancabile alla qualità francese fu la Leitz Canada (ELCAN), rimasta totalmente intatta durante il secondo conflitto mondiale e da questo uscita ulteriormente rafforzata anche per le allora attualissime necessità militari americane, con la Guerra fredda (o Pace calda) agli inizi. Da questo veloce inquadramento abbiamo un paese che sforna progetti (e vetri) ottici a specifica elevata e che, solo secondariamente, ne riversa parti sul mercato civile. Come si vedrà, tale aspetto fu decisamente secondario, visti gli altissimi profitti della commessa militare. La distribuzione commerciale dei prodotti civili fu alquanto approssimativa e certamente non attentamente pianificata.


    HUET– Paris

    In un tale contesto storico la Huet-Paris era difatti l’azienda di spicco di tutta la produzione ottica transalpina, la capofila, come lo fu ad esempio la Zeiss per la Germania nel secondo conflitto. Huet, per reale necessità, e le controllate (BBT Krauss, in questo periodo ormai inglobata completamente, e le pure governative S.R.P.I./ APX Puteaux e altre) fu la realtà principale che si trovò a sviluppare pezzi per le forze armate impegnate in conflitti reali. Il “Francesino” Mod. 49 difatti deriva dallo Huet Trinotix di anni addietro (anni Trenta), poi ulteriormente sviluppato e realizzato nel corso di quegli anni anche con marchi BBT/SRPI. Questa costante integrazione col tempo portò alla creazione di un’unica realtà produttiva, la Société General d’Optique, meglio nota oggi come S.G.O., con sede a Parigi presso gli antichi stabilimenti Huet &Cie.
    Una cosa è comune alla maggior parte delle ottiche francesi di alto livello a Porro 1 di quel periodo, sia civili che militari: il blocco prismi. Anche le lenti del disegno ottico, mentre i prismi, solitamente di tipo High Index ad alte prestazioni possono in alcuni casi essere di tipo High Grade Index Prism (ancora migliori).
    Per quanto riguarda il blocco prismi esso è identico sia ad esempio sui francesini, sia sul Mirapan, o sui BBT Milli e altri. E non sono solo identici appunto il blocco, ma anche l’ottica, il vetro, i prismi. La differenza principale è nella telaistica: di base con costruzione pesante in ottone per le versioni militari, in leggero alluminio per quelle civili, con l’aggiunta chiaramente della messa a fuoco centrale.
    In pratica, un francesino militare HI e un BBT Milli civile, a livello di pura resa ottica sono del tutto simili, se non identici, e ciò conferma una probabile e ovvia comune origine. In pratica l’ottica civile francese degli anni Cinquanta, su i marchi di punta tipo Huet e BBT Krauss, utilizzava componentistica di chiara origine militare, anche se ciò ovviamente non era ufficialmente dichiarato.

    Le origini del progetto Mirapan200 (supposizione). Il Mirapan200 VS “il Francesino classico 8x30 di marca HUET/BBT KRAUSS/SRPI”. Quello che ha vinto la commessa. Anno 1953.

    In un tale contesto viene progettato il Mirapan200. La cosa più logica da immaginare, vista la qualità e il costo derivante di un tale prodotto sul mercato (ai tempi spaventoso), è che fu in realtà (molto probabilmente)…una commessa militare mancata. A mio parere, suppongo, che il Ministero della Guerra abbia richiesto a Huet un Grande Campo per l’osservazione, anche di tipo contraereo, dando chiare e ovvie rigide specifiche. Il pezzo risultante però fu probabilmente o giudicato non conforme o semplicemente gli furono preferiti altri progetti (per l’uso su terra), più maneggevoli e leggeri per le reali necessità di terra (i francesini), e comunque dotati di un buon campo di 150/1000m. Per l’uso in mare gli fu preferita la versione a tetto, con lente da 40 (maggiore P.U.) ma a tetto (il famoso Huet 8x40 S.G.O. Mod. 1953 ) realizzata nello stesso anno, la prima serie, del Mirapan.
    Huet avendo però ormai realizzato a livello prototipale il binocolo, ma non prodotto, si trovò a disporre di un pezzo che con le dovute semplici modifiche (scafo in alluminio, assenza di reticolo, messa a fuoco centrale e poco altro) rappresentava quanto di meglio ci potesse essere sul mercato mondiale civile per l’osservazione a grandissimo campo di paesaggio. Tutto l’impianto ottico, compreso l’affidabilissimo blocco prismi, di origine e specifica militare, le davano un prodotto in grado di surclassare letteralmente la concorrenza del periodo.

    La concorrenza di allora.

    Oggettivamente un confronto tra lo Huet 8x30 MIRAPAN200 e uno Zeiss 8x30 Oberkochen o un Leitz 8x30 Binuxit è difatti improponibile. Questo Huet è una classe a parte. E questi erano i migliori 8X30 non francesi del periodo. Un binocolo francese di raffronto reale ai due tedeschi è infatti il BBT Krauss 8x30 Milli 312-20, ma non certo il Mirapan.
    Chi non ha mai preso anche solo in mano il Mirapan200 e lo ha visto solo in foto, non riesce a capire realmente la lampante differenza. Il Mirapan rispetto a un classico 8x30 a grande campo da 150/1000m civile e CF (Appunto tipo gli Zeiss, BBT, Leitz, citati come puro esempio) appare decisamente più grande, più massiccio, anche se il formato è il classico 8x30. L’unico elemento uguale in pura dimensione rispetto a un classico 8x30 sono le lenti obiettive e…la rotella di messa a fuoco. Fine. Le casse prismi hanno dimensioni quasi doppie per non dire degli oculari, letteralmente giganteschi.

    Le prestazioni e caratteristiche e peculiarità del Mirapan200 in visione.

    Curiosamente….il Mirapan200 ha lo stesso campo del fratello diverso, ovvero l’8x40 SGO Marine Nationale da 11° di campo reale e 88° di campo apparente. Al metro. La specifica nominale “200” è stata scelta per pura necessità di tipo pratico/nominale/pubblicitario.
    La differenza più evidente tra i due pezzi è la presenza di una minima vignettatura che nel Mirapan200 non fa apparire il cerchio di visione in modo secco, come nel tetto 8x40 e se questo, confermo pienamente quanto riportato da Ottaviano Fera, permette una sfruttabilità effettiva del 95% del campo (tale da rendere inutile in questo strumento il concetto /definizione di Sweet Spot, visto che di spot non ce ne sono proprio), il Mirapan200 ha uno S.S. decisamente ampio, totalmente sfruttabile con perfetta fruibilità fino a ben oltre l’80% e “tiene” molto bene fino al bordo, senza particolari drammatiche cadute. Nella zona di reale e più frequente e naturale utilizzo ha una trasparenza, incisione, contrasto, saturazione del colore, nitidezza elevatissime. Immagini molto secche, istantanee nella leggibilità. Bassissimo cromatismo, difatti un’ottica apocromatica. Tiene perfettamente ogni riflesso, nessun problema l’osservazione in controluce e direi…anzi, addirittura esalta i contrasti e la nitidezza. Molti strumenti “rifuggono” le condizioni di controluce angolato, il Mirapan no, anzi, si esalta. Di notte sul cielo potete facilmente immaginare cosa sia avere a diposizione 88° di campo apparente sfruttabile per la quasi totalità. Le stelle, anche al bordo, non diventano una “poltiglia”. In mezzo sono perfette capocchie di spillo. Dopo aver guardato nel Mirapan, un 150 di alto livello sembra un binocolo stretto! Un 130 metri, un vero tubo di stufa dove si fatica davvero a definirlo “un binocolo”, anche se il 130m in questione costa 1.500€ e oltre, anche molto oltre.

    I punti deboli del progetto. La probabile riconversione telaistica da militare a civile.

    In visione il Mirapan200 è molto esigente lato utilizzatore per una perfetta centratura della DIP e anche l’accomodamento agli occhi va molto curato, pena un possibile errore di parallasse con caduta prestazionale. A livello strumentale è la parte telaistica esterna, oggi solo buona, ma non a livello delle migliori realizzazioni tedesche e italiane (San Giorgio), più solide, più stagne a livello di pura meccanica e ciò più a livello di sensazione che di effettiva inefficienza, ma la cura realizzativa del telaio non è allo stesso livello del progetto e della prestazione ottica.

    Il prezzo attuale, il prezzo potenziale e la reperibilità del pezzo sul mercato.
    Due parole su i pezzi comparsi sul mercato negli ultimi anni.


    Un pezzo è stato venduto su ebay.uk nel febbraio 2012 a 315 sterline.
    Uno a febbraio 2013 (prezzo sconosciuto, venduto senza custodia e cinghia) venduto su ebay.uk.
    Uno nel novembre 2013 a 385 sterline (ebay)
    Uno a febbraio/marzo 2014 a 250€ in Francia.
    Uno a marzo 2014 a 205 sterline (il pezzo veniva definito "difettoso").
    Uno ad aprile 2014 in Belgio, da venditore reale (il mio pezzo).
    Uno a maggio 2014 a prezzo sconosciuto su Ebay.fr
    Uno nell'estate del 2014, approdato a Roma. Venduto fuori confine. Compratore tedesco
    Uno nel dicembre del 2014, entrato in Italia. Venduto fuori confine. Compratore tedesco
    Un pezzo recentemente (2014/15) è stato venduto in Uruguay per 750,00 USD.
    Uno nel 2015 è segnalato, con documentazione fotografica, in Francia.
    Uno nel 2015 è stato trovato in Brasile, poi acquistato da collezionista italiano.
    Uno nel 2017 è stato acquistato da collezionista italiano.



    In pratica si hanno notizie certe di soli 13 pezzi negli ultimi anni su i canali di vendita, ma è pure peggio.
    Se a questi, ufficialmente noti, aggiungo le foto pubblicate su un forum di militaria francese da un ragazzo nel dicembre del 2009 del suo pezzo (e si arriva con questo a 14, e quello di Paolo Monti purtroppo danneggiato su una lente oculare, si arriva a 15 pezzi in totale a me conosciuti e noti).
    Non si hanno altre notizie e/o immagini di Mirapan200 sull'intero mondo terracqueo... anche se si favoleggia che in Sardegna, sia presente un altro esemplare, quindi forse si arriverebbe a 15, ma qui entriamo già nella leggenda. Anche se qualcun altro ci sarà in giro, stiamo parlando di uno dei binocoli più rari al mondo.Poi si fa notare che anche in nessuna delle grandi collezioni americane è presente (WPG, Spiers, Ted Brinck), e in nessun “museo” online. Non per altro è chiamato anche semplicemente "l'Introuvable" .
    Le quotazioni oscillano oggi tra i 250€ e i 500€ a seconda delle condizioni di conservazione dello strumento.
    Se uno avesse denaro pesante non si fermerebbe davanti a 1000€. Il valore potenziale, a termini prestazionali e di rarità è questione privata. Ma con 1.000€ oggi non si compra nulla sul mercato del nuovo che possa dare una visione paragonabile a quella data da questo strumento, e neanche a 2.000 e oltre, parlando di binocoli non piazzati.


    La notorietà attuale del marchio, l’attuale scarsità di pezzi sul mercato, un’ ipotesi.
    Le precedenti politiche commerciali HUET.


    Come accennato, Huet una volta completamente assorbita nella Société General perse definitivamente visibilità. Oggi solo una frazione di collezionisti conosce e apprezza queste produzioni, e già i collezionisti di binocoli non sono quantità di persone equiparabili a folle. Da un lato, visto che i grossi introiti derivavano più dalle commesse militari che dal mercato civile, a questo furono dedicate risorse e attenzioni decisamente minime. In base alle poche informazioni rinvenute, sembra che Huet/BBT abbiano venduto i prodotti civili solo sui seguenti mercati: Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti e poco altro (forse anche Australia). Con una distribuzione approssimativa e a “macchia”, una volta scomparso il marchio, marchio che sulla maggior parte dei mercati nemmeno ufficialmente mai apparve, come in Italia, il tutto cadde velocemente nell’oblio. Se a questo si unisce che la telaistica più leggera non abbia certo favorito il mantenimento ideale delle condizioni di pulizia interna dell’ottica, con un marchio difatti ormai dimenticato, e sconosciuto ai più…dato che non si trattava di uno Zeiss, di un Leitz, o di uno Swarovski, in molti avranno ritenuto che “non valesse la pena pulire quel vecchio strumento dal marchio sconosciuto” e quindi (ritengo) furono letteralmente buttati nella spazzatura.

    Il Mirapan2000. Il binocolo del futuro, secondo me.

    Il Mirapan200 è stato progettato e realizzato a partire dal 1953, in pochi pezzi comunque, e certo non con le tirature di altri binocoli più normali. E’ stato progettato a carta e penna e ancora oggi fornisce prestazioni che sono comprovabilmente in grado di brutalizzare tutti gli alto di gamma attuali dal costo di migliaia di euro.
    Il binocolo che comprerei sul nuovo è il Mirapan2000 8x35 . Un 190/1000 di campo, gommato, a tenuta stagna, sempre Porro 1. Aumenterebbe un po’ il peso ma darebbe sicurezza aggiuntiva nelle uscite.
    Lo hanno fatto 61 anni fa al tecnigrafo, non vedo perché non sarebbe possibile farlo nel 2016, o già anche oggi. Il costo? Adeguato alla qualità e alla prestazione, non banale e uniformata, realmente permessa.
    Un progetto unico al mondo, come recitava la pubblicità ufficiale dedicata.

    u47aU6y


    Una precisazione sulle serie disponibili del progetto Mirapan 200.

    Vi sono due serie di Mirapan200. Un prima serie e una seconda. E sono diverse.
    Nella versione A, chiaramente la prima, il coating ha il tipico colore azzurro intenso delle ottiche francesi, Huet in particolare ma non solo, che di identica fattura troviamo su molti strumenti della Casa. Nella seconda invece il coating è molto diverso, con una chiara ed evidente declinazione sul magenta. Per gli obiettivi, stesso discorso.
    Meccanicamente e progettualmente sono identici ma la resa (presunta) del colore dovrebbe essere nella seconda serie ancora più neutra, più "bianca", rispetto alla prima, che mostra un tono leggerissimamente caldo,ambrato.
    Le altre differenze estetiche:
    - Viti di chiusura coperchi sono lasciate lucide, verniciate in nero nella versione B.
    - La cinghia di trasporto è marrone nella A, sulla parte superiore verniciata in nero nella B, così come i rivetti, mentre nella A sono in acciaio lasciato al naturale, nella B sono neri.
    - La custodia della A non riporta alcuna scritta mentre nella B è riportato sul fronte il marchio Huet-Paris.
    A seguire le prime due immagini riguardano la versione A e le due seguenti la B, con coating magenta.

    w2iyz82CnLHrjFJbeBK5NGWJD0uo

    Edited by Marco Ghirardi - 1/3/2017, 14:42
     
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    GRAZIE
    per questo tuo scritto che va ben oltre il "nero su bianco".
    Ciao
     
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  3. Gio Caratti
     
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    Splendido e affascinante articolo.
     
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    Come sempre bravo ed esaustivo Marco - ci starebbero bene due foto (.....di quelle che sai fare tu) - se hai difficoltà chiedi a Daniele o a me via telefono. ciao ciao carlo
     
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    Ciao Marco, io sono in partenza, per cui faccio copia incolla delle istruzioni già date a Carlo & soci:

    Ciao ragazzacci!

    Caricare le foto in questo forum richiede un passaggio in più rispetto a come eravamo abituati.
    Mi spiego meglio (almeno ci provo :unsure: ) avrete notato che quando cliccate sul pulsante di caricamento foto IMG che è in alto a sinistra insieme a tutti gli "strumenti" per default inizia con la tipica stringa web http://, questo perché il sito "ospite" forumfree non ha molto spazio, quindi le immagini devono essere "caricate" su un web server terzo (picasa et similia)
    Tuttavia per venire incontro all'utente c'è la possibilità di sfruttare la funzione "allegato" che si attiva con l'iconcina della "graffetta" che vedete in basso a destra. Cliccandoci sopra si attiva la maschera di dialogo che vi permette di arrivare alla cartella del vostro pc dove avete l'immagine che vi interessa. La selezionate poi cliccate su "carica" (non caricate foto pesanti sopra i 500 kbyte!) dopo l'upload compare l'immagine e contemporaneamente tre finestrelle con 3 diversi link. Copiate il primo link in alto, chiudete il pop up dell'immagine, dopodichè tornate a cliccare sul pulsante IMG, quindi incollate il link precedentemente copiato che era rimasto in memoria e finalmente avrete la vostra immagine sul post.

    Poi se hai bisogno di altri dettagli, chiedi a Carlo che è a casa e non fa un c........o!

    :P :P
     
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    Inserite immagini nel post iniziale. Ciao
     
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    Sono stato informato (la fonte mi ha chiesto di non essere rivelata) che un altro Mirapan200 ha varcato i patrii confini alcune settimane fa. Ho già provveduto ad aggiornare il conto degli esemplari nel post in testa topic.
    Trattasi in questo caso di un bel esemplare di Mirapan prima serie. Caratteristico coating blu Huet. Con questo il conto dei pezzi (in ordine 8) a noi ufficialmente noti, si arriva a 10.
     
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  8. andrea vagni
     
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    Si alessio! Bravo! Con questo freddino sento proprio la necessità di un tubo di stufa! Mi raccomando: ben stretto altrimenti non tira!

    Inviato tramite ForumFree Mobile

     
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    Come previsto e teorizzato da Marco Ghirardi con metodo logico-deduttivo, direi quasi similmente a quanto era avvenuto con il pianeta Nettuno, la versione o prototipo militare dell'HUET Mirapan 200 mai vista o citata da alcuno, si è all'improvviso materializzata e resa visibile in fotografia, con la denominazione ufficiale di HUET Telepan 200, come si può verificare al seguente link:

    www.facebook.com/groups/117634604947734/

    Lo HUET Telepan 200 milliemes è quello al centro delle foto, ovviamente il più grande con i suoi 88° di campo apparente.
     
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    Grazie delle belle parole caro Ottaviano. Certo, la cosa mi fa molto piacere e mi da una piccola soddisfazione.
    Comunque, per chi non avesse Facebook e quindi possibilità di accesso al socialnet, posto una foto del rarissimo
    Huet 8x30 Telepan200 (il binocolo al centro, come anticipato) che definire raro è addirittura troppo, dato che questo è l'unico esemplare noto, la cui immagine per la prima volta viene editata in internet su un forum ad accesso libero.

    xpgg9Iu

    Edited by Marco Ghirardi - 9/4/2015, 20:07
     
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    Personalmente ho sempre pensato che anche il sangiorgio mega, almeno progettualmente fosse stato pensato per l'esercito, infatti è i.f.
     
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    Concordo con te Daniele per il Mega ma aggiungo una cosa sul Telepan200.
    Analizzando bene il pezzo si evince che questo strumento è di tipo civile, non militare (mancano le marcature caratteristiche MG/SGO ecc).
    Le marcature su i piattellii, il logo e anche altro mi fanno propendere per un pezzo (anche se di origini militari in termini di progetto) venduto sul mercato, proprio come il Mega e il Mirapan200, che presenta difatti pressochè le stesse "grafiche".
     
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  13. Born to… Zeiss
     
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    Ammazza che segugi siete!!!!
    Non ve ne scappa uno!!!!
     
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    CITAZIONE (Marco Ghirardi @ 9/4/2015, 20:17) 
    Concordo con te Daniele per il Mega ma aggiungo una cosa sul Telepan200.
    Analizzando bene il pezzo si evince che questo strumento è di tipo civile, non militare (mancano le marcature caratteristiche MG/SGO ecc).
    Le marcature su i piattellii, il logo e anche altro mi fanno propendere per un pezzo (anche se di origini militari in termini di progetto) venduto sul mercato, proprio come il Mega e il Mirapan200, che presenta difatti pressochè le stesse "grafiche".

    Marco non so a me sembra invece proprio un militare, ha il reticolo nell'oculare e la costruzione massiccia (molto più pesante del mirapan civile) mi ricorda i vecchi Huet Trinotix militari... sarebbe bello conoscere esattamente il suo utilizzo ma in rete non si trova nulla, è un fantasma!
     
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