BBT Krauss Serie "Milli 312"

Il vertice prestazionale della Casa in ambito civile

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    Un semplice dato serve per inquadrare fin da subito e correttamente il nobile produttore francese nel periodo che intercorre dal primo dopo guerra al 1960. BBT Krauss con la gamma Milli 312, il suo vertice qualitativo, era il primo e più acerrimo concorrente di Leitz Wetzlar, più ancora di Zeiss che fino al 1954 fu difatti assente dal mercato e in quell’anno vi ricomparve col il solo 8x30 Oberchoken. I prezzi di listino per i vari modelli Milli lo confermano. In alcuni casi, come ad esempio per 7X50 e il 12X50 Milli riportavano prezzi di listino sul mercato americano pari o addirittura superiori (il 12) ai corrispondenti modelli di Wetzlar.

    In quegli anni infatti le marche premium erano appunto Leitz Wetzlar, BBT Krauss e chiaramente Huet Paris, che presentava una gamma simile alla consociata BBT ma, sembra per evitare secche sovrapposizioni commerciali, era presente in mercati diversi da BBT. In USA ad esempio era più commercializzata BBT Krauss che non Huet, forse per sfruttare meglio l’aura pseudo teutonica del marchio.
    Conseguentemente, come è logico aspettarsi, anche le prestazioni fornite dai Milli dovevano essere del tutto coerenti e comparabili agli incredibili e come sempre agguerritissimi progetti tedeschi.

    La gamma Milli di BBT Krauss contemplava i seguenti formati:
    6x24 (312.00 ?, non sono possesso di alcuna documentazione fotografica dello strumento, ne l’ho mai visto), 8x30 (312.20), 8x40 (312.26), 7x50 (312.10), 10x50(312.30), 12x50 (312.35) e 16x50 (312.43).
    Il progetto Milli, come molti strumenti di pregio di quest’epoca, fonda le sue basi negli anni antecedenti alla WW2.
    Una specifica sulle sigle. Non vi è certezza ma solo una convinzione personale che risponde alla logica e al dato storico di progetti anche di altri produttori. Penso che sigla codice che individua il formato vada letta in questo modo:
    BBT Krauss 8X30 312.20 Milli, dove 312 sta per il progetto ottico, 20 è riferito all’anno del progetto, il 1920, Milli il marchio della versione civile (CF) del progetto. Tutti i Milli sono infatti dei CF. Non esistono quindi versioni WP di tipo IF, offerte invece da Leitz. Quindi i BBT erano, e sono vere ottiche puramente Sport Optics, da tempo libero.

    Inizialmente la gamma era disponibile con lenti non trattate. Caratteristica di base del progetto Milli fu sempre un aspetto molto comunicato al mercato versus i prodotti della concorrenza: l’estrema leggerezza degli strumenti. Tale peculiarità derivava dall’adozione di scafi realizzati in lega di magnesio (stiamo parlando degli anni Trenta, anche prima). Incredibile finitura nella dotazione di serie era il fatto che sui modelli a grande cassa prismatica, quindi a partire dell’8x40, all’interno fossero stoccati i due piccoli attrezzi necessari alla collimazione.
    Poi ci sono caratteristiche particolari, direi uniche, sui binocoli di questa serie come: la scala di regolazione del fuoco, comodamente posizionata dove normalmente si trova la scala DIP, questa a sua volta spostata sulla cerniera superiore e la regolazione diottrica portata fronte oculare. Tutte queste soluzioni permettono un’ergonomia “visiva” effettivamente superiore: con un solo colpo d’occhio si tengono a vista tutte le regolazioni individuali.

    Finora ho provato una quindicina di esemplari di BBT Milli di tutti i formati esclusi il 6X e il 16X. Ne posseggo 5 esemplari, tutti in formato 8X, ma ho posseduto in passato anche il 7x50. Come caratteristica di base in merito alla timbrica cromatica sono tutti molto neutri con un leggero tono caldo, quasi una scelta (voluta?) opposta ai Leitz dal caratteristico freddo glaciale tedesco, con bianchi all’eccellenza. I vari formati, chi più chi meno, sono comunque tutti molto luminosi e ciò chiaramente impatta sulla trasmissione che arriva ad essere molto simile ad alcuni Leitz, tipo nell’8x40 312.26. I Milli sono estremamente nitidi, forniscono bellissimi colori ampiamente rispettati nelle gradazioni e sfumature, e dispiegano in tutti i formati campi molto corretti, molto piatti, e quasi interamente sfruttabili fino al bordo.

    Inizio ad inserire alcune immagini, cui ne seguiranno altre. Qualche immagine dell' 8X40 312.26, un 8x30 312.20, meglio conosciuto qui sul forum come “il binocolo del Papa” e alcune della versione a 16X 312.43.

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    Edited by Marco Ghirardi - 4/12/2014, 15:38
     
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    Altre foto.

    un dettaglio dell'oculare del 10X50

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    Vista frontale del 16X50

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    il 12X50

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    e un dettaglio sul coating classico BBT Krauss

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    Qualche dato sul costruttore:

    BBT Barbier Bénard Turenne

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    www.enpc.fr/fr/documentation/arc ... iv_bbt.htm
    Créée en 1862 par Frédéric Barbier et Stanislas Fenestre, la société Barbier Fenestre devient par jeu de mariages des filles Barbier, Barbier Bénard Turenne (BBT) au début du XXe siècle.
    L’entreprise s’est d’abord spécialisée dans la fabrication d’optiques pour phares sur le modèle des lentilles de Fresnel, puis elle produit des mécanismes de rotation à poids et des dispositifs de rotation sur cuve à mercure associés à ses lentilles. Très rapidement, elle se hisse au rang de leader mondial pour la construction des phares sur la planète, dans la deuxième moitié du XIXe siècle.
    La force de BBT est de diversifier ses fabrications en fonction des besoins de ses clients : tours métalliques, bouées, sirènes de brume… Le matériel étant livré « en kit ».
    D’autres produits concernent les projecteurs aériens, de stades, d’aérodromes, d’éclairage public… Pour ce faire, BBT crée des usines de grosse chaudronnerie, de fabrication de gaz BBT pour alimentation des bouées, de fabrication de lampadaires …
    Des achats de licence figurent également à l’actif de BBT : scyalitiques pour salles d’opération (sur le Normandie et sur le Queen Mary, entre autres), microscopes et jumelles de la société Krauss, compas magnétiques…
    Le siège de la société, installé rue Curial, Paris 19e, gérait deux usines, l’une à Nazelles en Indre-et-Loire et l’autre à Blanc-Misseron dans le Nord.
    La société fut reprise par CIT Alcatel pour ses fabrications militaires, télescopes optiques et laser et fut dissoute en 1982.


    Una torre Fresnel, prodotto di punta della BBT pre fusione con Emil Krauss. Si dice che un faro marittimo su due nel mondo fosse BBT.

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    Lenti Fresnel e costruzioni telaistiche

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    atomix58

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    Bellissime le immagini delle lenti fresnel, bravo Marco bella e interessante documentazione.
    Il soprannome "Il Francesino" ti calza alla perfezione!
     
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    Aggiungo i miei di complimenti - bravo Marco

    ciao ciao carlo
     
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  6. andrea vagni
     
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    Mi piacciono i fari! Quest'anno sono andato sul faro della "vittoria" a trieste: meraviglioso ed emozionante. Peccato non era possibile la visita alla lanterna... ma col binocolo ho comunque avuto un "accesso virtuale" alla piccola saletta finestrata. E poi col binocolo dal balcone del faro la vista è sempre stupenda

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    Hai detto niente : IL GOLFO DI TRIESTE !!!
     
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  8. andrea vagni
     
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    Da ridere, a trieste: la guida era un volontario, quindi non potevo certamente pretendere più di tanto, ma quando insisteva a dirmi che il faro aveva una lampada da un milione di Kw, ed io insistevo a dire semmai un milione di candele, e lui ancora sosteneva Kw, alla fine gli ho dovuto chiedere "ma la centrale atomica che manda sto faro dove l'avete nascosta?"

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    Credo che l'archivio di Marco dovrebbe essere dichiarato patrimonio dell'Umanità Binoculare......
     
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    La BBT Krauss oggi.

    Chiusa ufficialmente nei primi anni Ottanta del secolo scorso, in realtà "riaperta" sotto le insegne CILAS (Optique), totalmente governativa, poi diventata facente parte del Gruppo Angenieux, poi confluita nel Thales Group, e infine SELEX Group (che detiene anche la proprietà della Vectronix che produce il Leica Vector 7x42...., quindi il tutto si ricongiunge), con iper specializzazione in ottiche di ambito e utilizzo esclusivamente militare.
    Qui una fase di controllo a fine trattamento coating (notate anche le persone che si vedono in alto a sx dietro la vetrata, completamente intutate).

    xWizfh0

    e qui un attuale telemetro da campo.

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    Marco ho da poco preso il milli 10x50, mi hanno colpito gli oculari piuttosto sovradimensionati rispetto ai soliti corrispettivi 10x50 di media fascia tedeschi (jenoptem, dekarem...).
    E' da collimare quindi non sono riuscito a valutarlo appieno, ma mi è parso molto inciso e con un notevole campo apparente, a tal proposito ti volevo chiedere a te che sei il massimo esperto di "donne" francesi se ne conoscevi appunto all'incirca il campo, ovviamente sono i benvenuti anche i buongustai di "donne" tedesche se conoscono le doti di questo strumento... :lol:
     
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    Flavio, i metri a 1000 sono 124, ottica molto grandangolare e molto piatta, ai miei occhi superiore allo Zeiss 10x50 Ober.
    Scusa la brevità ma sono giorni di vero casino. Pezzo sublime, molto inciso e molto "piatto" con un bordo che cede meno dei corrispondenti Zeiss West e Jena.
    Metti almeno una una foto del piattello dati.

    Ti giro quello che ho provato diverse volte.

     
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    CITAZIONE (Marco Ghirardi @ 3/6/2015, 10:47) 
    Flavio, i metri a 1000 sono 124, ottica molto grandangolare e molto piatta, ai miei occhi superiore allo Zeiss 10x50 Ober.
    Scusa la brevità ma sono giorni di vero casino. Pezzo sublime, molto inciso e molto "piatto" con un bordo che cede meno dei corrispondenti Zeiss West e Jena.
    Metti almeno una una foto del piattello dati.

    circa 70° di campo apparente quindi non male, domani faccio la foto e la posto.

    Grazie delle informazioni intanto Marco.
     
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    Voglio vedere se è questo... ;-)

     
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    si esatto è proprio quello Marco, aggiungo foto del piattello...
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55 replies since 3/12/2014, 12:30   3636 views
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