comparativa porro 8x30

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    E’ da parecchio tempo che desidero mettere in ordine le mie sensazioni rispetto ai binocoli che, un po’ alla volta, sto accumulando.
    In questi giorni, complice un’indisposizione che mi costringe a casa, vorrei almeno iniziare.
    L’idea sarebbe di cominciare con i porro 8x30 civili.
    Ho selezionato gli esemplari che preferisco, ma non vi dico ancora quali sono… un po’ per tenervi sulle spine, ma, soprattutto, per aver il tempo materiale di comporre in maniera ordinata (spero) l’esposizione.
    Quindi, un po’ alla volta, vi presenterò (uno alla volta)i binocoli (sono sette); quindi, con la stessa sequenza, passerò ad illustrare le mie (personalissime) sensazioni d’impiego e, solo infine, vedrò in che termini si possa (se si possa) stilare un qualche ordine di preferenza.
    Non so quanto ci metterò, e c'è il rischio che diventi una specie di telenovela... abbiate pazienza
    La doverosa premessa è che, trattandosi di pezzi anche piuttosto datati, le condizioni di conservazione, di pulizia e messa a punto, sicuramente comporteranno delle variabili addizionali che influiranno sulle prestazioni degli oggetti e che, pertanto, potrebbero portare a valutazioni non sempre aderenti a quella che era la qualità originale del prodotto o non coerenti con analoghi pezzi in condizioni migliori o peggiori.
    L’ordine di presentazione sarà cronologico (o giù di lì) e non vuole anticipare nulla in merito alle mie personali preferenze.
    A tra poco il primo binocolo.
     
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    Credo che il più vecchio sia il binux. E’ la versione con messa a fuoco separata del più famoso binuxit della Leitz.
    Non vi sto a tediare con note storiche su cui, sicuramente, non sono molto preparato.
    Quello che mi preme sottolineare è che la produzione del binux/binuxit subisce una variazione di una certa rilevanza in coincidenza con la matricola 5xx.xxx.
    Il modello che vi mostro è un 499.xxx ed è ancora il vecchio tipo, riconoscibile dai carter delle scatole dei prismi fissate con tre viti.
    Inoltre, all’interno, mi ha colpito il fatto che i prismi hanno una leggera colorazione esterna sul rosa/rosso.
    il trattamento antiriflesso è apparentemente leggero e di colore azzurro/viola.

    Edited by michele culatti zilli - 14/4/2016, 23:32
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    binux

     
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    A seguire metterei il binuxit, sempre di casa Leitz, con messa a fuoco centrale. In questo caso la matricola è 531xxx e le viti di fissaggio dei carter sono solo due. Aprendolo si può notare che i prismi non hanno la citata colorazione rossastra. A conferma di questa osservazione riporto che anche gli altri due binuxit in mio possesso, uno ante 500xxx e l’altro post 500xxx, rispettano queste caratteristiche.
    Il trattamento antiriflesso è sempre azzurro/viola, forse leggermente più accentuato del binux.
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    binuxit

     
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    Terminati i tedeschi, passiamo ai francesi… ecco un Miralux della Huet e non mi dilungo dal momento che tale binocolo è stato già esaustivamente trattato da Marco Ghirardi.
    Il mio è matricolato 128xxx.
    Anche qui siamo ancora a trattamento monostrato.
    Ho qualche perplessità su questo oggetto, in quanto mi è giunto in condizioni veramente pietose… pur con tutta la buona volontà ho la sensazione di non essere riuscito (nonostante il supporto tecnico e morale di Ottaviano Fera) a sistemarlo alla perfezione e che non sia proprio all’altezza degli altri miralux (2) che ho potuto guardare.
    Comunque, durante i ripetuti smontaggi e tentativi di messa a punto ho notato un particolare interessante e cioè che l’obiettivo sx risulta avanzato di circa 2 millimetri rispetto al dx.
    Si potrebbe pensare che qualcuno ci abbia messo le mani, però….

    Edited by michele culatti zilli - 15/4/2016, 00:18
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    miralux

     
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    Avanti con i francesi… è la volta di un milli della BBT-Krauss. Anche questo binocolo è stato abbondantemente trattato da Marco Ghirardi.

    https://binocoli.forumfree.it/?t=69949398

    Presumo sia più recente del miralux per il fatto che presenta un magnifico, ma veramente magnifico, trattamento multistrato color magenta con riflessi oro.
    La matricola è 209xxx ed è presente, stampigliata sul carter sx la lettera “D”.
    Sul carter dx, invece, una lettera “T” racchiusa in un cerchio.
    Anche in questo esemplare ho trovato l’obiettivo sx avanzato di un paio di millimetri rispetto al dx… sarà un caso?

    Edited by michele culatti zilli - 27/4/2016, 10:43
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    milli

     
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    Poteva mancare la produzione del sol levante?
    Metto in lista un Nikon, il modello “E”.
    Si tratta della versione con trattamento multistrato, dalle sfumature verdi/celesti.
    Purtroppo non riesco a risalire alla matricola in quanto mi si è staccato il tappino anteriore su cui è riportata.
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    nikon e1

     
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    Mi sembra opportuno inserire un riferimento di produzione attuale…
    rimanendo in Giappone, sempre con Nikon, l’ “EII”.
    Inutile descriverlo.
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    nikon e2

     
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    Per chiudere, un altro binocolo ancora in produzione: l’Habicht della Swarovski.
    Anche in questo caso è inutile dilungarsi.

    Bene, qui mi fermo.
    Sicuramente mancano pezzi illustri...
    Alcuni non li posseggo, altri non li ho messi.
    Insomma, mi sono limitato a quelli che uso e che, quindi, conosco meglio.

    Mi rendo conto che le foto non sono particolarmente ben riuscite.
    Nel caso a qualcuno interessasse qualche particolare, me lo faccia presente e cercherò di fotografare i dettagli d'interesse.

    Nella seconda parte le sensazioni d'uso.

    :wacko:
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    habicht

     
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    Il binux è l’unico IF della serie.
    Personalmente preferisco questo tipo di messa a fuoco in quanto mi permette di evitare di controllare la regolazione diottrica. Forse per alcuni non è un problema… ma io ho notato che, nel mio caso, dovrei farlo quotidianamente (od anche più volte nel corso della giornata).
    Certo, la messa a fuoco veloce su soggetti in movimento è pressoché impossibile… ma, non essendo io un bird-watcher, non mi affliggo più di tanto.
    Forse il massimo sarebbe avere un po’ di profondità di campo in più… ed è esattamente quello che avviene nei 6x30. Non per niente i 6x30 IF sono stati per lungo tempo i binocoli standard per uso militare.
    Tornando al binux, prendendolo in mano si percepisce una sensazione di grande robustezza, avvalorata dal fatto che dopo 60 anni presenta caratteristiche meccaniche ancora perfette.
    Forma e dimensioni sono le classiche degli 8x30 di derivazione Zeiss e, di conseguenza, l’ergonometria è estremamente prevedibile. Peso del mio esemplare 540 grammi circa.
    All’osservazione presenta una resa del bianco tendente al caldo che appare più evidente nelle giornate chiuse. La luminosità doveva essere ottima ai suoi tempi, risulta invece inferiore ai binocoli di produzione attuale, con tutto ciò che ne deriva.
    Mi spiego: non tutti mali vengono per nuocere… se, in condizioni di luce scarsa un binocolo con eccezionale trasmissione della luce risulta vantaggioso, in caso di luce forte mi risulta quasi fastidioso. Non credo fosse un caso che molti binocoli militari venivano corredati di filtri addizionali.
    Da questo punto di vista il binux risulta confortevole in ogni occasione.
    Il campo apparente è piacevolmente ampio.
    Per quanto riguarda la nitidezza, è sicuramente ottima al centro campo; ai bordi risulta progressivamente “lattiginoso”. Per chi, che come me, non si cura molto dei bordi (in quanto fisso ostinatamente il soggetto su cui sto puntando), non è un problema… però mi rendo conto che gli amanti delle visioni “panoramiche” potrebbero risultarne infastiditi.
    La messa a punto del fuoco è veloce e sicura senza che si avverta la paranoica necessità di tornarci in continuazione sopra in quanto non sembra mai perfetta.
    Gradevole, anche se non particolarmente impressionante, la tridimensionalità.

    Edited by michele culatti zilli - 15/4/2016, 16:16
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    binux

     
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    Questo binuxit non è forse il migliore che possiedo, anzi è probabilmente il più malridotto, con un parziale scollamento ai bordi dell’obiettivo dx e ed una scheggiatura ad uno dei prismi (sempre a dx) che però, abbastanza miracolosamente, sembrano non influire durante l’osservazione.
    Però è stato il mio primo binuxit e mi ci sento legato da un particolare valore affettivo.
    Anche in questo oggetto si riconoscono le ottime caratteristiche costruttive già citate per il binux seppur, istintivamente non lo avverto massiccio come il primo per via del ponte di messa a fuoco (di cui in genere diffido per via dei giochi che sovente ho riscontrato).
    Nel caso di questo binocolo sento, comunque, solo un contenuto gioco della rotella di regolazione, dovuta ad un lievissimo lasco dell’elicoide di messa a fuoco.
    Per contro, i braccetti degli oculari sono ancora perfettamente stabili e solidali sicché i citati oculari si muovono in perfetta sincronia senza fastidiose microsfuocature dell’occhio non dominante.
    Devo dire che tale difetto non appare in nessuno dei miei tre binuxit… altrettanto non si può dire di molti altri miei binocoli, anche di recentissima produzione.
    Peso 540 grammi (come il binux).
    La resa del bianco è decisamente neutra, forse un leggerissimo viraggio sul verde… ma tutto da verificare, in quanto l’impressione è di una restituzione dei colori estremamente fedele, al punto da risultare quasi “poco emozionante”.
    La luminosità risulta aumentata rispetto al binux, ma anche rispetto all’altro binuxit ante 500xxx.
    Probabilmente un effetto della variazione dei prismi.
    Degna di nota è la resa particolarmente efficace delle superfici riflettenti che appaiono particolarmente “vibranti”.
    La nitidezza è, a parer mio, ai massimi livelli al centro, con lo stesso decadimento “lattiginoso” del binux ai bordi.
    Il campo apparente (aumentato rispetto al binux) è estremamente ampio , tanto da lasciar perplessi rispetto a quanto dichiarato.
    Anche la tridimensionalità è migliorata rispetto al binux, ma non ancora eccezionale.
    Come con il binux, la messa a fuoco risulta ottimale senza esitazioni.
    Il binuxit (maggiore di 500xxx) è un binocolo che non "inventa" nulla; è uno strumento di analisi dalla nitidezza centrale chirurgica... ove con gli altri non si arriva, bisogna provare con lui.

    Edited by michele culatti zilli - 15/4/2016, 16:19
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    binuxit

     
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    La prima cosa che si nota prendendo in mano il miralux è la leggerezza. Il peso mi risulta essere di 450 grammi, ma, stranamente sembrano di meno. Forse per questo non mi è apparso particolarmente robusto, ed anche la meccanica della messa a fuoco parrebbe, se non rudimentale, per lo meno strana. Sta di fatto che, per avvicinare la messa a fuoco, la rotella deve essere girata in senso orario, anziché viceversa, come accade negli altri binocoli.
    Peraltro, i braccetti degli oculari non presentano laschi e così nemmeno la giuntura centrale delle scatole dei prismi.
    Il mio esemplare deve aver sofferto molto, anzi penso che sia caduto in acqua, viste le incrostazioni che ci ho trovato dentro; perfino tra le lenti degli oculari danzavano allegramente granelli di… sabbia? …ruggine?
    Anche in questo caso forma e conseguentemente ergonometria non si discostano dai canoni dello standard 8x30.
    All’osservazione, rivela una resa del bianco tendente al caldo, forse con un viraggio leggermente sul giallo arancione.
    La luminosità non è particolarmente elevata, almeno nel mio esemplare che forse però è un po’ penalizzato dagli abusi a cui è stato sottoposto.
    La nitidezza al centro è buona ma non eccezionale, molto spesso mi ritrovo a correggere più volte la messa a fuoco. I bordi si difendono bene, anche se non mi sento particolarmente competente ad esprimermi in tal senso dal momento che non sono molto sensibile a tale aspetto.
    L’ampiezza apparente del campo inquadrato è decisamente ampia e sicuramente al di sopra della media, ma ciò che veramente caratterizza il miralux è la resa dei colori.
    Non penso si possa dire che sia un campione di fedeltà cromatica, ma lo è sicuramente nella differenziazione delle tinte. Nell’ambito di ogni singolo colore, il miralux è in grado di distinguere ogni singola sfumatura fino ai minimi livelli.
    Ed infine, ho lasciato per ultimo il suo aspetto migliore: la tridimensionalità.
    I piani risultano separati in modo estremamente marcato ma allo stesso tempo rispettando l’equilibrio delle rispettive distanze. Inoltre anche gli oggetti lontani mantengono sempre il proprio sviluppo in profondità contribuendo così ad aumentare la sensazione di matericità degli stessi.
    Nell’insieme, uno strumento piacevole con un tocco decisamente “pittorico”.

    Edited by michele culatti zilli - 15/4/2016, 22:59
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    miralux

     
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  12. andrea vagni
     
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    Anche io ho il miralux. L"ultraleggero", peso piuma, miracolo del passato. Il campo è ampio (170 m? 160m? Non so) ma nel mio modello l'incisivita è elevata. Pecca solo il luminosità e... peso. Proprio quel poco peso in più che lo farebbe sembrare non di plastica. Eppure è un pregio. La nitidezza è buona fino ai bordi ma, come suddetto, per ma al centro è elevata. Purtroppo la luminosità non elevatissima da un poco l'idea che perda in incisione. Comunque a me piace. Ho tre binocoli fuori dal mio armadio. L'S1 è sempre in macchina con me, il miralux è i soggiorno vicino alla finestra, ed il pentax in ufficio. Sono quelli con cui mi "affaccio" dalle finestre.
     
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    Ciao Andrea, mi fa piacere leggere il tuo intervento ed, a conferma di quanto da te asserito, posso riportare che dei 3 miralux da me provati il tuo era il migliore (ed il mio il peggiore, purtroppo).
    Mi piacerebbe mettere le mani su quello di Marco!
    Per quanto riguarda il campo... attenzione!
    Come giustamente dici è molto ampio (ampissimo? ...si!), ma non mi pare il più ampio.
    Sicuramente avrai già intuito chi, tra i sette che vi sto mostrando, può fare di più...
    ma potrebbe anche darsi che ci sia un colpo di scena.

    :Marameo:
     
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    atomix58

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    Avendo contribuito alla messa a punto del miralux di Vagni, confermo le buoni doti dell'esemplare, anche leggermente superiori al mio, del quale sono comunque soddisfatto. Su questi binocoli la buona ottica è in antitesi con la costruzione meccanica, che risulta deboluccia! Sempre in quest'ambito, la mancanza di anelli eccentrici, rende il lavoro di collimazione particolarmente laborioso e snervante, inoltre le balestrine che deve mantenere in posizione i prismi, sono molto leggere, per cui un urto anche modesto sullo scafo, può provocarne lo spostamento compromettendo l'allineamento. Per questo motivo, sia sul mio esemplare che per quello di Andrea, ho bloccato i prismi con gocce di resina epossidica. Il campo del miralux lo stimo sui 160 metri circa.
     
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    potreste verificare se anche sui vostri c'è l'avanzamento del gruppo lenti dell'obiettivo sx rispetto al destro?

    p.s. alla fine chi ha il miralux? Andrea, Daniele, Marco, Ottaviano ed io? o ce ne sono altri?
     
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67 replies since 14/4/2016, 21:48   3746 views
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