BBT KRAUSS 8X30 312.20 MILLI

Le diverse serie del Milli 312.20

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    In premessa ho ricercato tutte queste informazioni sullo strumento perché il BBT 8X30 Milli 312.20 è uno dei binocoli che preferisco e quello che utilizzo di più in assoluto.

    Mi piace talmente tanto che ne ho acquistati ben quattro esemplari, tutti quelli qui di seguito raffigurati. Nelle comparazioni dirette con altri di pari formato che posseggo presiede sempre le prime posizioni, magari non la primissima sulla singola voce che di volta in volta passa da uno all’altro modello, ma è sempre molto in alto, fra i primi. Il Milli primeggia comunque in termini assoluti per l’ergonomia e l’istantaneità precisa di controllo delle regolazioni personali. Il peso contenuto unito ad uno strumento di totale stabilità e affidabilità meccanica ne consentono un utilizzo molto tranquillo. In visione lo strumento è estremamente nitido, fornisce immagini decisamente brillanti, molto luminoso, produce bellissime scale cromatiche, è molto tridimensionale nei piani delle quinte sul paesaggio con un ampio campo di 150 metri che tiene davvero molto bene fino al bordo (su questo aspetto è addirittura superiore al Leitz Binuxit, suo concorrente diretto del tempo). La visione non ha nessuna vignettatura con cerchio bello secco che si staglia su un nero uniforme privo di qualsiasi riflesso. L’ottica pecca solo un poco nel controllo riflessi con luce forte frontale/superiore e/o angolata fino a 45° circa; poca roba comunque ma presente. La timbrica caratteristica del colore nei vari Milli è leggermente ambrata, un filo calda, ma un “caldo brillante”, molto naturale e riposante. In pratica quello che mi convince da sempre di questo splendido progetto è il perfetto equilibrio armonico fra le varie componenti ottico meccaniche che lo rendono uno strumento di altissimo livello e più che appagante ed ampiamente bastante nella pressoché totalità delle situazioni diurne, per lo meno per quanto attiene alle mie abitudini osservative. Per finire, trovare poi queste prestazioni in uno strumento con un tocco d’anima latina, certo a me più vicino, con colori più reali e simili al nostro ambiente e al nostro reale modo di percepirlo, è per me irresistibilmente affasciante.

    Quindi, dopo il binocolo cosiddetto del Papa, o per signora, un post sulle serie di Milli 8X30.

    Si, perché ne esistono ben 5 diversi tipi (tipo Zero, senza AR, tipo "A", con AR ma non marcato A, tipo B, marcato B, tipo C, marcato C, tipo D, marcato D, con l'aggiunta solitamente della lettera T con infatti una tipologia di AR differente dalle serie che precedono). Del resto questo progetto è stato prodotto per decenni e chiaramente ha subito nel tempo varie evoluzioni.

    La prima serie. Il tipo Zero.

    Della primissima serie, anche se non posseggo alcuna documentazione fotografica (fino ad oggi - Giugno 2016), è facile individuarne le caratteristiche di base. La immagino del tutto identica alla tipo A solo con ottiche non trattate. Questi strumenti riporterebbero un numero di matricola inferiore a circa 116.000.
    Si veda a tal proposito il Milli 8x40 di WPG, e soprattutto le prime due immagini dell'esemplare di Milli 8X30 312.20 che lo precede, con matricola vicina a 116.000 (la previsione di questo datato post si è oggi rivelata abbastanza corretta).

    Milli_non_AR

    Milli_non_AR_


    NewDlHt

    a ottiche senza coating e il mio esemplare invece, ripreso in questo post https://binocoli.forumfree.it/?t=69936204 (prime foto) che invece ne è dotato. Sono vicinissimi come numero matricola, in pratica stanno entrambi sul “confine” dell’ingresso di tale finitura. I primi Milli 312.20 li si possono ritenere del tutto simili telaisticamente e otticamente al modello 8X40 di WPG.

    Ritengo infatti che il numero di matricola per i BBT Krauss sia normalmente progressivo per la totalità della produzione, ovvero per tutti i modelli, dove un 12X può precedere un 8X a cui segue un 16X ecc.
    A partire quindi dagli anni del primo dopoguerra i pezzi immatricolati a partire da 116.000 (dato presunto ma in parte verificato direttamente attraverso le matricole), se conservati originali, dispongono invece tutti di trattamento anti riflesso.

    A questa configurazione, che chiamerò per praticità di primo tipo, o di tipo “A”, anche se lo strumento non riporta alcuna lettera, appartiene ad esempio il Milli bianco con matricola 143.737.

    Un ulteriore esempio, questo realizzato in nero classico con numero di matricola 364.837, è probabilmente uno degli ultimi di questa serie. Caratteristica principale del tipo A è la costruzione interamente metallica in lega di magnesio, ghiere para oculari comprese. In pratica su questo modello non vi è la minima traccia di bachelite o altro materiale plastico e l’utilizzo di una lega “nobile” garantisce al tempo stesso leggerezza e resistenza meccanica. Come nota di maggior cura nella realizzazione meccanica segnalo che fino a questa serie tutti i Milli disponevano di anelli eccentrici agli obiettivi per una perfetta e agevole collimazione.

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    Type B

    Con l’avvento dei primi polimeri nella produzione industriale viene lanciata, in questo caso nella seconda metà degli anni Cinquanta (1955?) la versione tipo B.
    Questo modello rispetto a quello di tipo A presenta alcune differenze nella telaistica, mentre per il comparto ottico nulla sembra mutato. Il cosiddetto Type B qui raffigurato porta matricola 367.349, quindi solo di pochissime unità maggiore all’esemplare di tipo A che precede, e sembra realizzato più convenzionalmente in lega di alluminio. Si registra poi, proprio a partire da questa versione, l’assenza degli anelli eccentrici agli obiettivi. Il peso è pari a 500g scarsi contro gli oltre 600g del tipo A che sostituisce.
    Le altre principali variazioni che si notano rispetto al modello precedente è la relativamente diffusa presenza di parti in materiale plastico che sostituiscono quelle metalliche su questi elementi:
    Para oculari, rotore di messa a fuoco, coperchio vite centrale ponte lato obiettivi, ghiera esterna oculari (con diverso disegno a barrette fitte longitudinali invece che a finissimi quadratini).
    Si nota anche l’introduzione sul piattello copri prismi di sinistra, a partire proprio da questa serie, del triangolo della Qualitè France e la marcatura sotto il formato con la lettera B. Diversi infine i braccetti di alzo e tenuta degli oculari. Con questo modello vengono modificati e resi leggermente più sottili in spessore. Si nota anche l’assenza della parte conica rastremata sotto la ghiera della messa a fuoco.


    O5MZA90PrQXD2JIToinVf

    Type C

    L’ultima serie, la C, è del tutto simile alla B solo che al posto della sola scritta France sotto il logo BBT Krauss sul coperchio di destra, riporta la scritta “Made in France” . Questo ha matricola 369.098.

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    In pratica a partire dalla serie tipo B vi è stata una ricerca mirata da un lato al contenimento del costo di produzione, senza perdere troppo in finitura, e dall’altro l’intento di incrementare ulteriormente la leggerezza dello strumento, vanto caratteristico della serie Milli da sempre.
    Su un dettaglio tutte le serie Milli sono comunque identiche: internamente è sempre presente l’affidabilissimo blocco prismi di origine militare.

    Il mio preferito fra i 4? Globalmente e sicuramente direi il Type A. Meccanicamente superiore a tutte le altre serie, otticamente il migliore, costituisce a mio parere il vertice assoluto raggiunto nei progetti della gamma Milli 312.20.
    E per finire è poi forse anche l’unico binocolo mai prodotto che sia stato reso disponibile in doppia versione, classica per Lui ed elegante e sofisticata per Lei.

    Edited by Marco Ghirardi - 16/6/2016, 14:01
     
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    Questo post farà sicuramente piacere a Michele Culatti Zilli, grande appassionato di Milli 8x30 come lo scrivente.
    In testa thread sono state inserite delle nuove immagini della prima versione di questo equilibratissimo progetto. La versione non ancora trattata con anti riflesso. Le immagini sono di recentissima acquisizione e sono le uniche che abbia finora mai visto della primissima versione che chiamo "zero", del 312.20.





    Milli_non_AR___0

    Per completare velocemente l'intera gamma di versioni prodotte di 312.20, aggiungo l'ultima, proprio quella posseduta da Michele (le immagini sono del suo pezzo), ovvero la versione D con il caratteristico coating magenta/oro, un tipo trattamento del tutto diverso dalle serie che precedono (coating azzurro intenso) e specifico di questa versione.


    oculare





    milli_sopra
     
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    20181128_135302_1
    Finalmente si è chiuso felicemente il ripristino del mio bbt 8x30 tipo a .Grande piccolo strumento soprattutto nella resa dei volumi dei soggetti .Comprendo la passione di Marco per questo vecchietto
     
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    Bellissimo strumento!
    Questi binocoli sono difficili da datare in base ai numeri seriali poiché il conteggio è stato ripristinato più volte durante il periodo di produzione. Anche gli ultimi modelli della serie C hanno ricevuto un trattamento ottico magenta/oro.

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    Alpini pur essendo un novello sui francesini da parte mia hai pienamente ragione.Resta un mistero il gioco sui seriali il mio pur essendo basso nessuna lettera con ghiere a zigrinatura punteggiata e lenti ben trattate nessuna componente in plastica conferma le analisi di Marco.Non possiedo la custodia e proviene dalla Scozia mistero..Condizioni pietose tutto grippato lenti e prismi appannati da condense e residui di grasso.Ora è un bijoux :D cristallino e inciso come pochi con un viraggio sul colore verde molto acceso e marcato quando si vuole cercare il pelo sulla resa dei colori.Volumi dei soggetti incredibilmente performanti probabilmente la lente oculare concava dice la sua.Ho visto sulla baia un altro modello seriale successivo ma le lenti non sembrano trattate un vero caos :wacko: Se mi dite che risale agli anni 30 non ci credo
     
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    Penso che Alpini abbia ragione. Daltronde è la spiegazione più logica di questa incongruenza nelle matricole.

    Grisuele, bellissimo. La Type A è la più bella e le lenti concave agli oculari le ha solo questa serie di Milli 8x30.
    Bello, relativamente compatto, molto solido in questa versione. Metallico. Davvero un gran pezzo. Meritatissimi complimenti per l'acquisto. L'altro tipo A presentato sopra è di Ottaviano. Chiaramente dopo la "Zero" è una delle più rare.
    Comunque il tuo esemplare (presumo) sia stato prodotto tra i primi anni del dopo guerra e i primi Cinquanta.

    Con l'occasione posto anche il mio Type A bianco, così lo integriamo nel thread dedicato al 312.20.
    Lenti oculari concave.

    Aggiungo un dettaglio: tra il Type 0 e il Type A, come differenza, si nota una maggiore estensione della zona zigrinata sugli oculari sul tipo Zero. Sono infatti anche di forma esteriore e dimensionamento differente rispetto a quelli di tipo A.

    milli_blanc_1_bassa
     
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    Tutte le serie hanno lenti concave.

    Il tipo A bianco era destinato ai paesi caldi per evitare di bruciare le mani sul binocolo nero. Era l'era coloniale...

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    Schema oculare :
    20181201_210455_0
    Per correttezza devo precisare che i paraoculari sono in bachelite mentre il rotore di messa a fuoco sembra una resina fenolica leggera plastica ?Possiede gli eccentrici di regolazione
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    Alpini, in questo caso non mi trovo concorde su quanto asserisci a propostito delle lenti oculari concave.
    Di Milli 312.20 ne posseggo tre esemplari: un Tipo A, un B, e un C.
    Ti assicuro che solo la versione A dispone di lenti concave, mentre la B e la C sono assoutamente piane, come la vesione D di Michele Culatti Zilli.
    Anche Ottaviano può confermare, dato che possiede un versione A, e ha visto il mio C, a lente piana.

    Per il binocolo coloniale ti tingrazio della notizia ma sai, su questo binocolo se ne sono sentite e dette di tutti i colori.

    Chi pensa/pensava fosse una versione da signora, chi per le forze di terra alpine, chi per un pezzo da parata, chi in normale dotazione alla Gendarmeria, insomma, di tutto un pò.

    Ad oggi ritengo invece che sia esistito una versione specifica per signora, ma non penso sia la mia. In questo caso, gli oculari dovrebbero essere neri. Sul fatto che poi, come dici, sia un ottica molto fresca, te lo confermo appieno. Lo uso solo d'estata durante i grandi caldi, ma non tanto per il rivestimento bianco quanto per i paraoculari, che sono metallici, e sono di un'incredibile freschezza in appoggio. Per quanto riguarda l'esemplare di mia proprietà sono piuttosto propenso a ritenere che fosse un pezzo in uso alla Gendarmerie Nationale.

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    Mi dispiace contraddirti, ma tutte le serie 8x30 Milli hanno lenti concave.

    Ho controllato alcune copie che attualmente ho qui: da sinistra a destra
    Tipo 0 IF / Tipo 0 / Tipo 0 / Tipo A / Tipo B / Tipo C1 / Tipo C2 / Tipo D / esercito francese modello 49 / esercito francese modello 56
    bbt

    Posso dire che tutti questi Milli hanno lenti concave. Ad esempio un'immagine della serie D, riflesso di una griglia "Ronchi"
    KraussD

    Su una lente piatta come quella del modello 49 le linee sono dritte
    M49

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    Alpini, non devi dispiacerti di contraddirmi, anzi, avendo la possibilità di dimostrare che sono in errore. Va benissimo.
    Impressionante raccolta!
    Mi stai facedo venire dei dubbi in merito ai miei pezzi che posseggo e che controllerò appena ne avrò la possibilità.
    In merito alla concavità, tu che ne hai parecchi e di tutte le serie, puoi cortesemente verificare se tra la tipo Zero/A e le successive B/C/D questa concavità della prima lente oculare è più ridotta?
    Nella versione A che posseggo mi risulta evidente, molto meno, tanto da non notarla, sulle altre serie.

    Intanto ti ringrazio molto di aver portato questo dettaglio all'attenzione di tutti.

    Poi: visto che sei l'unico (che finora si qui è palesato) ha possedere la versione Zero del Milli 312.20,
    ci diresti qualche cosa in merito su caratteristiche/differenze rispetto alle serie successive? Grazie
     
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    CITAZIONE (alpini @ 2/12/2018, 22:56) 
    ...Ho controllato alcune copie che attualmente ho qui: da sinistra a destra...

    Alpini

    ...e badate che non ha detto "... gli esemplari che possiedo...", bensì "...alcune copie che attualmente ho qui..." cioè riferisce degli strumenti che aveva giusto a portata di mano, vicini, subito pronti, senza andare a cercare in maniera sistematica tra le riserve, gli armadi, i bauli, le sale-museo, ecc...

    Questo forum è uno spettacolo: d'improvviso saltano fuori delle collezioni incredibili!

    Tutti i miei complimenti ad alpini: una esibizione così massiccia di truppe ottiche per un solo modello di un solo costruttore (con tutte le varianti citate) lascia stupefatti...
    Non oso pensare che cosa altro ci possa essere, sia a portata di mano che un po' più in là...
     
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    :lol: :lol: :lol:
     
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    Su questa pubblicità del 1939 il modello bianco è qualificato per la "presentazione isotermica", adattato per la donna elegante e il grande turista

    milli57

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  15. Fraunhofer
     
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    Grisuele, lo schema ottico dell'oculare che mostri assomiglia ad un Erfle a 5 lenti con una disposizione speculare delle lenti: l'occhio è a destra e l'obiettivo a sinistra (schema allegato, con la Lente di Campo convessa anziché concava).
    Comunque, perdonami se forse dico delle inesattezze perché sono solo un mediocre appassionato di ottica, nei 2 doppietti i poteri diottrici delle lenti piane sono nulli (lenti n.2 e n.5). Quindi in queste due lenti le superfici non possono essere piane. Forse ho capito male lo schema?

    Alpini, come collochi il reticolo di Ronchi rispetto all'oculare per ottenere le immagini curve che si vedono sulla Lente dell'Occhio? Avvicini il reticolo e ne vedi l'immagine riflessa sulla lente?
    Attached Image
    Screenshot_20190310-102023

     
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