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Bene, ci siamo: anche quest’anno siamo alle prese con quella che nell’immaginario collettivo è la vacanza più vacanza che c’è. Al mare, ai monti, al lago, in campagna, in città: ognuno la passa come meglio può, spergiurando che quest’anno è andata così, ma l’anno prossimo … Qualcuno si ricorda anche che è una festività religiosa importante? Auguri alle Assunte ed Assuntine! Io sono fuggito dai lavori edili che da mesi avvolgono il palazzo in una cappa opprimente e polverosa e sono al mare, anche se dal mio balcone del mare vedo solo un francobollo, il resto rimane occultato da tanti ostacoli; il binocolo aiuta, ma non risolve. Ho con me uno Jenoptem 7x50, un Hensoldt Dialyt 8x32, un Pentekarem 15x50: ognuno dice la sua, ognuno ha ragione, ognuno ha il suo fascino; ma ne manca sempre uno che riunisca i pro di tutti e ne cancelli gli svantaggi. La ricerca del mito continua.
Il caldo (ma alle nostre latitudini finora luglio è stato peggio) e le piccole seccature logistiche quotidiane mi hanno riportato alla mente qualche ricordo di frigoriferi, come quello che approfittò del periodo ferragostano per travasare olio dal circuito di lubrificazione a quello frigorifero, col risultato di dover tenere burro e latte nel freezer, appena al fresco; il resto del frigo era a temperatura ambiente, malgrado il lavoro continuo del motore .
Due sono i frigo mitici della famiglia. Il più recente è un Atlantic, comperato dai miei all’inizio dell’estate 1959 (conserviamo come cimelio la garanzia). Sopravvissuto indenne a due traslochi, mamma non l’ha mai voluto sostituire, neanche quando l’assenza di un comparto almeno a due stelle si è fatta sentire: perché cambiarlo? Funzionava bene! Integrare con un congelatore? Mancava lo spazio. Poi, quando mamma non c’è più stata, con Lucia lo abbiamo sostituito, ma al momento di consegnarlo alla rottamazione ci siamo commossi, non ce la siamo sentita e lo abbiamo alloggiato in garage “Per le emergenze” . Mi è costato un fanalino della Scenic, ma durante i soggiorni estivi ha continuato a rinfrescare eccedenze di bottiglie, verdura, cocomeri e meloni. Silenziosissimo, pieno di macchie e di ossidazione, le guarnizioni sarebbero da sostituire da anni, ma non si trovano. L’efficienza di conseguenza non è gran che, ma pazienza, lavora settato al minimo. Ieri ho reinserito la spina ed accostato l’orecchio: era ripartito per la sua sessantacinquesima estate ! Fatto il pieno di bibite e vino. Solo una volta aveva fatto le bizze: non ripartiva dopo la sbrinatura (ovviamente in estate, negozi di elettrodomestici in ferie); verificato il verificabile, chiamo l’elettricista pensando ad un’interruzione del circuito di alimentazione; l’elettricista nicchia, suggerisce un frigorista, poi si arrende e in serata viene: inseriamo la spina ed il frigo parte immediatamente. Fine della storia delle sue avarie.
Quello più vecchio è un FIAT, ancora di quelli bombati, credo dei primi anni ’50. L’ho conosciuto (1981) nella casa avita del mio futuro suocero quando con Lucia, deciso di proseguire insieme la nostra vita, eravamo in cerca di qualche pezzo d’arredo eccedente. In balìa della nonna e delle zie non raffreddava più, ma è bastato aprire la cella frigorifera per capire il motivo: tutto un blocco compatto di ghiaccio. Lasciato sbrinare per una giornata o due, è tornato in efficienza. Qualche anno dopo siamo tornati e lo abbiamo affrontato per rottamarlo (non chiudeva più, non c’era verso, ci avevano detto). Mia suocera soddisfatta, mio suocero rassegnato, Lucia contenta, avevamo in programma una gita al paese vicino per scegliere il sostituto (Castelletc. è troppo piccolo per avere un negozio di elettrodomestici). Arriviamo, lo proviamo; effettivamente si presentava male: maniglione di apertura che reggeva grazie ad un complicato lavoro di spago, chiusura impossibile se non sollevando la porta, riapertura con grimaldello da Banda Bassotti. Domani mattina si va a San Bartolomeo. Ma, mi viene un dubbio : “Avvocato, ha mica una zeppetta?” “Sì, te la trovo”. La metto sotto un piedino, do un calcetto: il frigo torna in squadro e la porta si riapre e richiude con un dolce ed ovattato tlack . Mio suocero alle stelle, mia suocera mi ha odiato. Gita annullata e frigo sostituito solo anni dopo, per fatale blocco motore.
Storie da chiacchiere sotto l’ombrellone. E le vostre? Buona festività, ovunque voi siate.
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