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Ringrazio l'amico Carlo Rossi che mi ha ricordato e citato in questo tempio dell'ottica, binoculare e non, che è il negozio di Marco Lucchini, ora arricchito anche dal formidabile apparato di collimazione costruito, con altissimo livello tecnico, da Luca Mazzoleni. In effetti qualche anno fa Carlo Rossi mi ha aperto un mondo che non conoscevo, quello dei binocoli da teatro prismatici (e non più soltanto galileiani) che, dalla fine dell'ottocento arrivando agli anni 50 del novecento, i costruttori ottici più prestigiosi come Zeiss, Leitz, Goerz, Oigee, Busch ed altri meno conosciuti ma pur sempre validissimi, hanno prodotto in numerosissimi e, (per me certamente) entusiasmanti esemplari. Questi piccoli binocoli, che stanno nel palmo di una mano, sono dei veri binocoli di alto livello ottico e con caratteristiche molto apprezzabili, per cui definirli soltanto "da teatro" mi sembra piuttosto riduttivo. Intanto la media degli ingrandimenti intorno ai 3/4x era la stessa dei primi binocoli militari, che non potevano essere banali, e poi tale formato consente di individuare moltissimi dettagli che appaiono chiaramente definiti e visibili a causa della naturale stabilizzazione dovuta proprio al basso ingrandimento che, inoltre, regala anche una supergrandangolarità del campo reale tra i duecento e duecentoquaranta metri a 1000 m. come nel caso dello Zeiss Teleater, Leitz Binar (con antiriflesso anni 50) e Goerz Fago. Ormai tra quelli regalatimi da Carlo e quelli da me acquistati ne ho circa una trentina e li trovo divertenti e stimolanti perchè stimolano l'osservatore a discernere sempre nuovi piccoli dettagli grazie al tremolio praticamente inesistente e alla eccellente qualità delle ottiche. Rimando a quanto già scritto in merito, su Passione Binocoli, al link: #entry660357640
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